Cucchi, il carabiniere intercettato parlava del film: «L'attore che mi interpreta? Sono più bello io»

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«Sono più bello io di quell'attore»: parlano anche del film, Sulla mia pelle, i carabinieri coinvolti nel caso della morte di Stefano Cucchi. Nelle carte depositate nell'ambito della nuova inchiesta in cui si ipotizza il falso ci sono anche riferimenti alla pellicola diretta da Alessio Cremonini e uscita poco più di un mese fa, con protagonista Alessandro Borghi nella parte di Stefano e di Jasmine Trinca nella parte della sorella Ilaria.

L'intercettazione choc del carabiniere: «Magari morisse, li mortacci sua»

In particolare una intercettazione intercorsa tra Gianluca Colicchio, piantone della caserma Tor Sapienza dove il geometra romano fu tenuto per alcune ore, e la moglie. Quest'ultima, riferendosi al film, afferma di avere detto ad una sua amica «di guardarlo dopo mangiato perché altrimenti dopo non mangi più: ci sono scene che fanno 'scurari o cori'», dice in dialetto siciliano.

L'ex moglie del carabiniere: «Mi disse: "quante gliene abbiamo date a quel drogato di merda"»

E ancora, parlando di alcune sequenze: «Quando lo arrestano gli occhi ce li ha normali e quando lo portano a Tor Sapienza è tutto viola. E poi il film finisce che la sorella, madre e il padre lo guardano morto sul lettino. E se ti guardi questo film - dice ancora la moglie a Colicchio - c'è lui che è un poverino e i carabinieri che fanno schifo». «Sì, infatti sì» interviene Colicchio. Il carabiniere infine commenta l'attore che interpreta il suo ruolo nel film e dice: «Oh, io sono più bello, però».

«CAVALLO MI MANDÒ NOTE SALUTE CAMBIATE» Altri particolari emergono da altre intercettazioni. «Me le mandò già cambiate»: così il luogotenente luogotenente Massimiliano Colombo, comandante della stazione Tor Sapienza dove Cucchi restò per alcune ore, afferma che il tenente colonnello Francesco Cavallo, numero due del Gruppo dei Carabinieri di Roma nell'ottobre del 2009, finito nel registro degli indagati, gli mandò le note che attestavano lo stato di salute di Stefano Cucchi alterate, emerge da un'altra intercettazione. 

Nell'intercettazione l'allora comandante della stazione Tor Sapienza, Massimiliano Colombo, sostiene con l'interlocutore che il superiore, ovvero il tenente colonnello Francesco Cavallo, all'epoca dei fatti numero due del Gruppo dei Carabinieri di Roma, gli «ritrasmise già modificate alcune parti» relative allo stato di salute di Stefano Cucchi.
Dunque la Procura ipotizza che Cavallo non si limitò solo a chiedere di modificare le annotazioni sullo stato di salute di Stefano Cucchi ma materialmente intervenne con le variazioni.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Ottobre 2018, 16:36
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