Le indagini che hanno permesso di scoprire il lavoro della coppia, che operava su tutto il territorio nazionale, sono durate per nove mesi dal Servizio Informativo Operativo della Polizia Locale di Milano, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Monza. Gli investigatori si sono messi sulle loro tracce dopo aver ricevuto la denuncia di un'anziana donna milanese accompagnata dal figlio, al quale aveva confessato di aver versato a persone, apparentemente perbene, la somma di 38.520 euro.
Il modus operandi dei truffatori era uguale per tutti: ciò che accomunava le vittime era la sottoscrizione di un abbonamento a riviste specializzate, apparentemente redatte dalla polizia.
A fronte di una disdetta di abbonamento le persone venivano contattate dai truffatori che, individuati i soggetti più deboli psicologicamente si spacciavano per funzionari del Tribunale e reclamavano ingenti somme di denaro, a fronte del mancato pagamento dell'abbonamento alle riviste. Le vittime, sottoposte a una forte pressione psicologica e a continue telefonate, spesso venivano indotte a pagare somme di denaro di entità minore con la minaccia di possibili pignoramenti, interessi esorbitanti o la messa all'asta di beni e proprietà. Diverse vittime hanno versato agli indagati somme di denaro molto elevate, fino a 30-40mila euro.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Agosto 2017, 15:07
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