A condannare Della Torre per omicidio stradale aggravato dalla fuga è stato il gup Natalia Immarisio, al termine del processo con rito abbreviato. Il pm Francesco Cajani, titolare del fascicolo sull’incidente, aveva chiesto una condanna di 10 anni. Una richiesta che il rappresentante dell’accusa, nella sua requisitoria, aveva definito «congrua rispetto alla gravità del fatto, alla violenza omicida, all’egoismo di chi scappa e condanna a morte certa». Il 33enne non solo era passato dall’incrocio tra viale Monza e via Popoli Uniti dopo che il rosso era già scattato da 9 secondi, ma viaggiava a una velocità tra i 130 e 150 chilometri orari.
Dopo l’impatto, Della Torre ha recuperato il cellulare e una borsa dal Suv ed è fuggito senza soccorrere l’altro conducente.
Per questo il giudice ha accolto la richiesta del pm e ha riconosciuto tutte le aggravanti inclusa la recidiva, visto che Della Torre ha una lunga lista di precedenti alle spalle per reati contro il patrimonio. Il 33enne dovrà anche versare 100mila euro a titolo di provvisionale ai familiari della vittima, che si sono costituiti parte civile. La difesa, invece, ha chiesto che Della Torre scontasse la condanna ai domiciliari e ha citato citando altri casi simili, nei quali i pirati della strada hanno ottenuto la misura alternativa. Sull’istanza il giudice si è riservato di decidere. Le motivazioni, invece, saranno depositate tra 60 giorni.
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Ottobre 2017, 23:30
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