Sotto la lente sono finite 25 procedure di assegnazione di gare, per un valore complessivo di circa 9 milioni. Le tre procure hanno già aperto un fascicolo sulla vicenda. In particolare, i pm milanesi a giugno avevano aperto un’inchiesta a carico di ignoti per turbativa d’asta, dopo che l’Anac aveva inoltrato una relazione della guardia di finanza su irregolarità in una ventina di gare indette dal Comune di Milano tra il 2010 e il 2015, per un totale di 16 milioni di euro. Gli accertamenti dell’autorità nazionale anticorruzione erano iniziati a febbraio su segnalazione della Procura generale milanese. Secondo l’Anac, l’incarico di aggiornare il sistema informatico del Tribuanle di Mialno sarebbe stato affidato a società che avevano già lavorato per le toghe milanesi, come Elsag Datamat e Net Service, senza però rispettare i «principi di economicità, efficacia, tempestività e correttezza nonché libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza e proporzionalità».
In diversi casi, poi, «non è stata effettuata l’indagine di mercato volta a individuare la presenza di eventuali fornitori alternativi, con conseguente sottrazione all’evidenza pubblica di una fornitura di importo rilevante, ampiamente sopra soglia comunitaria».
Non solo. In numerosi casi non ci sarebbero state nemmeno le «motivazioni vincolanti per l’affidamento del servizio al medesimo fornitore, anziché estendere la platea a possibili altri operatori, al fine, anche, di ottenere migliori prezzi per la fornitura».
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Ottobre 2017, 23:30
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