Aggressione in Centrale, Saidou Diallo espulso. Minniti: "Già rimpatriato"
di Salvatore Garzillo
L'uomo, 28 anni, era stato bloccato con l'accusa di tentato omicidio, e il magistrato Paola Pirotta aveva chiesto la convalida dell'arresto e il carcere ma mercoledì il gip Maria Vicidomini ha derubricato il reato a resistenza e ha scarcerato Diallo imponendogli l'obbligo di firma. Il giudice ha spiegato che la condotta di Diallo «non travalica nel tentato omicidio» e la resistenza, assieme agli altri due reati contestati (il porto abusivo d'arma e le minacce aggravate) non giustifica la custodia cautelare in carcere. La differenza tra i due reati non è da poco: il tentato omicidio prevede una pena non inferiore ai 12 anni, la resistenza da sei mesi a cinque anni. L'aggressore aveva comunque sferrato una coltellata alla spalla destra dell'agente, illeso solo perché indossava il giubbotto antiproiettile che ha fermato la lama.
Ieri, però, la decisione della magistratura di revocare l'obbligo di firma per poterlo espellere. Il guineano è espluso in «modo coatto»: scortato su un volo di linea (18.20 da Malpensa) fino in Guinea e consegnato a funzionari stranieri. Di fatto, Diallo non è mai tornato libero ma è stato preso in consegna dagli agenti dell'Immigrazione per tutto il tempo.
La decisione di scarcerarlo aveva scatenato un mare di polemiche. «Se adesso l'aggressore non viene rispedito in Guinea lo considero un affronto per Milano», aveva osservato ieri mattina il sindaco Giuseppe Sala. Nel pomeriggio la conferma del ministro dell'Interno Marco Minniti, che era a Milano: «È su un volo verso la Guinea Bissau». Fino alla chiosa finale del sindaco Sala: «L'espulsione mette fine a una vicenda non bella».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Luglio 2017, 08:51
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