Turismo d'assalto, tasse e misure per limitare i flussi: cosa cambia (e da quando) a Venezia, Capri e Firenze

Allo stesso tempo, in Italia continuano ad aumentare l’imposta di soggiorno

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di Redazione web

L'Italia corre ai ripari dal turismo d'assalto. In arrivo nuove tasse e misure, riflettori puntati soprattutto su Venezia, Capri e Firenze. Ma lo scenario ha coincolto anche altre città italiane. Le polemiche non mancano di certo: «è davvero giusto pagare?». Questa la domanda che emerge sul web e sui social. Ma in molti non sanno che ci sono delle regole e dei criteri e il pagamento varia da caso a caso.

A Venezia il debutto della tassa avverrà il prossimo 25 aprile, Giorno della Liberazione. Il costo del biglietto? Cinque euro. Cifra che vale per i soli turisti mordi e fuggi, ovvero i visitatori giornalieri che vogliono farsi una semplice passeggiata lungo i canali. A Capri invece chi scende dal traghetto questo weekend paga per la prima volta 5 euro di tassa di sbarco: il balzello è raddoppiato a Pasquetta. L’estate scorsa anche Ponza e Ventotene avevano deciso di rincarare l’imposta. 

La Serenissima limita il flusso turistico

Nel dettaglio, per il biglietto per i turisti giornalieri a Venezia, si dovrà pagare in 29 giornate del 2024, quelle di maggior affluenza, che coincidono con festività e ponti. La spesa è di 5 euro per persona, dai 14 anni in su. Come riporta Il Messaggero, sono previste delle eccezioni, per esempio per i titolari della Carta europea della disabilità e i loro accompagnatori, oltre che per i residenti del Veneto, i loro parenti, i pendolari e gli studenti che frequentano scuole e università con sede in città antica o nelle isole minori. La tassa si salda direttamente sul portale del Comune, dopodiché si riceve un voucher con codice Qr e il proprio nome sopra, da esibire alle autorità in caso di controlli. E proprio i controlli avranno un ruolo determinante per la riuscita dell’operazione visto che in molti potrebbero far finta di essersi scordati del contributo. 

Multe salatissime per chi verrà trovato senza il codice Qr, subirà una sanzione compresa tra 50 e 300 euro, più il costo del biglietto. Il biglietto di accesso a Venezia, come detto, non è richiesto però tutti i giorni dell’anno. Si pagheranno i 5 euro anche il Primo Maggio, nei weekend di giugno e nei primi due di luglio.

Ad agosto in compenso i turisti mordi e fuggi non troveranno «ostacoli» sulla loro strada.
Il prossimo anno le tariffe cambieranno.

Si andrà dai 3 ai 10 euro a seconda dei giorni e dell’afflusso. Tradotto, visitare piazza San Marco nei giorni meno affollati sarà senz’altro più conveniente. Dalla nuova tassa di accesso si stima che la Serenissima incasserà nel 2024 circa 5 milioni di euro. 

La soluzione fiorentina

Per arginare il fenomeno degli abbondanti flussi turistici in entrata, Firenze inizierà a sperimentare lo scudo verde, una maxi Ztl che copre una superficie di circa 38 chilometri quadrati, circa il 66% del centro abitato. L’obiettivo è di ridurre le emissioni, ma grazie alle telecamere poste all’ingresso della super Ztl questa soluzione, a quanto trapela da Palazzo Vecchio, potrebbe essere utilizzata in futuro anche per tracciare i turisti giornalieri che arrivano in città ed, eventualmente, per fa pagare pure a loro una sorta di “entry tax”. 

Bali osserva l'Italia 

Altre città in giro per il mondo ci stanno facendo un pensierino, però chiaramente nessuna ha la conformazione di Venezia, che essendo praticamente un’isola consente un maggiore controllo sugli ingressi in città. Nel mondo solo Bali, che è appunto un’isola, in Indonesia, ha adottato una soluzione simile: a da quest’anno i visitatori stranieri devono versare una «entry tax» di 9 euro quando scendono dall’aeroplano. 

Le altre misure nella Penisola

Parallelamente continuano ad aumentare l’imposta di soggiorno. A Padova a luglio scatteranno incrementi di 0,5 euro per gli alberghi dalle tre stelle in su. Rincari estivi anche a Brescia, che nel 2023 ha totalizzato due milioni di turisti in più rispetto all’anno prima e si ritrova a fare i conti pure lei con l’overtourism. A Roma dopo l’estate la tassa di soggiorno è stata portata a dieci euro negli alberghi extralusso. Anche a Napoli le tariffe sono state riviste al rialzo nei mesi scorsi, come a Milano. Ma il ticket di accesso a Venezia è una prima assoluta.

Intanto, secondo l’Osservatorio nazionale di Jfc sulla tassa di soggiorno, l’imposta nel 2023 ha portato nelle casse dei Comuni italiani 702 milioni di euro, il 13,4% in più rispetto all’anno precedente. Un record. Sono più di mille i sindaci che tassano i pernottamenti dei turisti. Più di un terzo del tesoretto prodotto dal balzello, il 36,8%, quasi 260 milioni di euro, è andato nel 2023 ai Comuni dell’Italia centrale. 
 


Ultimo aggiornamento: Domenica 7 Aprile 2024, 15:56
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