Mamma è morta, la piccola Lisa non crede più alle bugie: "Perché non mi telefona?"

Mamma è morta, la piccola Lisa non crede più alle bugie: "Perché non mi telefona?"

di Daniela De Crescenzo e Daniela Faiella
SCAFATI - «Perché mamma non mi chiama? Perché non si fa sentire almeno al telefono?». Lisa non sa ancora che suo padre, Pasquale Vitiello, le ha ammazzato la madre, Immacolata Villani. Finora nessuno ha trovato il coraggio peri spiegarglielo. Lunedì, subito dopo la sparatoria, quando gli altri bambini hanno lasciato la scuola, lei era rimasta in aula a fare un puzzle con le maestre e l'assistente sociale del Comune di Terzigno, Luisa Parisi.

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Le hanno spiegato che Imma non sarebbe arrivata, ma la bambina è rimasta tranquilla: «Lo so, deve andare in ospedale per togliersi il gesso dal braccio», ha commentato senza sospettare la verità. Poi gli zii, ai quali è stata affidata, le hanno detto che Imma sarebbe rimasta ricoverata per qualche giorno.

Ma con il passare delle ore Lisa (il nome ovviamente è di fantasia), che ha nove anni, sembra sempre più inquieta: chiede della mamma e non riesce a spiegarsi perché da lei non arrivi nemmeno un colpo di telefono. Non ha invece, per ora, domandato notizie del padre.
 
Intorno alla piccola è stata ovviamente creata una rete di protezione: dopo la sparatoria, quando ancora il corpo di Immacolata Villani giaceva in una pozza di sangue davanti al cancello della scuola Boccia al Mauro, il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri, ha provveduto ad affidarla provvisoriamente allo zio, Luigi, e a sua moglie Mariangela che vivono a Scafati con i genitori di lei. La bimba è quindi stata portata nella villetta alla periferia della cittadina salernitana, dove abitano anche i cugini, un ragazzino di quindici anni e una femminuccia di tredici ai quali la bambina è molto legata e che in queste ore le stanno facendo compagnia. Con la famiglia, subito dopo il delitto, sono rimasti a lungo anche i carabinieri: il corpo di Pasquale Vitiello non era stato ancora trovato, non si sapeva nemmeno che si fosse suicidato, e si temeva che la sua follia lo spingesse fino a cercare la figlia.
Ieri mattina invece, la piccola, che non è andata a scuola, ha avuto un breve colloquio con le assistenti sociali del Comune di Scafati. Ha manifestato la sua preoccupazione per l'assenza della mamma poi, mentre le esperte continuavano il colloquio con i genitori di Mariangela, che fino a quel momento si prendevano cura dei nipoti, è tornata nella stanza accanto a guardare i cartoni animati sotto la sorveglianza dei cuginetti: le è stata vietata la televisione per evitare che possa venire a sapere la verità in maniera brutale dai media.

«Saranno i familiari a spiegare al più presto alla bambina tutto quello che è successo», spiega l'avvocato Libera Cesino, fondatrice del network «Libera dalla Violenza» che ha avuto dai Villani l'incarico di tutelare la famiglia. La legale ha seguito anche il caso di Stefania Formicola: a febbraio il marito della donna ammazzata, Carmine D'Aponte, è stato il primo assassino ad essere condannato all'ergastolo con il rito abbreviato. La Cesino è esperta in femminicidi e sa per esperienza come comportarsi con i figli delle vittime, quelli destinati a soffrire di più. «In questi casi gli psicologi consigliano di non tacere niente: i bambini devono sapere quello che è successo». Probabilmente Lisa conoscerà la verità dopo i funerali della mamma che si terranno domani alle 10 nella chiesa di Sant'Anna nella frazione Pellegrini di Boscoreale. Poi gli esperti continueranno a seguirla per farle accettare una verità inaccettabile: il papà le ha ucciso la mamma e poi si è tolto la vita.

Sarà invece il tribunale per i minorenni a decidere dove e con chi vivrà la bambina. I genitori di Pasquale Vitiello, l'assassino, hanno annunciato che ne chiederanno la custodia: «Non vogliamo perdere nostra nipote», ha detto il nonno Ciro. E l'avvocato Salvatore Annunziata, incaricato dalla famiglia di seguire la vicenda dal punto di vista civile, spiega: «Lisa ha diritto a frequentare tutti i suoi parenti. I legami affettivi non possono essere recisi». Il padre di Imma e la sua compagna, dal canto loro, hanno affidato all'avvocato Cesino il compito di chiederne l'affidamento. «I familiari di Immacolata Villano chiederanno l'affido della bambina che già viveva in casa loro fino al momento del delitto spiega l'avvocato questo non vuol dire, però, che gli altri nonni non potranno vederla. Prioritario resta il bene della piccola». Dal 4 marzo, dopo un violento litigio con il marito e la suocera, Imma si era rifugiata dal padre e fino a momento del delitto ha abitato con lui a Boscoreale. Alla lite era presente Lisa che su questo punto potrebbe, con tutte le protezioni previste dalla legge a tutela dei minori, anche essere sentita dai magistrati.

In ogni caso la bambina rientrerà nel programma di interventi approvato dalla Regione Campania a tutela delle donne oggetto di violenza e degli orfani da femminicidio. A lei dovrebbero essere garantiti l'assistenza legale e sanitaria e il sostegno lungo tutto il corso degli studi.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Marzo 2018, 10:00
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