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«T...a ne..a», le scritte con una bomboletta spray di colore nero, 'corredate' di svastiche e croci celtiche. Il bar è gestito da Madiha Khtibari, cittadina italiana ma di origini marocchine, ed ora partiranno le indagini sull'episodio. La giovane, ancora turbata per l'accaduto, ha spiegato: «Non so se riaprirò il bar.
Ora sono spaventata e turbata. Mi ha colpito che nessuno negli appartamenti vicini abbia sentito i rumori e denunciato».
Le indagini delle forze dell'ordine sono incentrate sul movente razziale, anche se la ragazza ha spiegato di aver avuto problemi con alcuni clienti negli ultimi tempi: «Spesso ricevevo apprezzamenti insistenti e anche minacce verbali. Per questo preferivo sempre farmi accompagnare da qualcuno all'apertura e alla chiusura del bar». Alla giovane proprietaria del bar è giunta la solidarietà del mondo politico, a cominciare da Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana-LeU) e Emanuele Fiano (Pd), ma non solo. Per domani pomeriggio, infatti, è previsto un presidio di solidarietà proprio davanti al bar: a organizzarlo alcuni cittadini insieme all'associazione Diritti per tutti e il Centro sociale autogestito Magazzino 47. «Vogliamo anche raccogliere fondi con un aperitivo antirazzista, antifascista e antisessista per aiutare Madiha a ripartire», spiegano i promotori dell'iniziativa.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Gennaio 2020, 22:54
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