"Siete stranieri, non potete giocare": le due giovani promesse del basket restano in tribuna

"Siete stranieri, non potete giocare": le due giovani promesse del basket restano in tribuna
La legge c'è, sin dal gennaio 2016, ma la burocrazia è lenta e per il momento il sogno di tanti ragazzini, nati in Italia ma da genitori stranieri e quindi senza cittadinanza, di poter giocare e divertirsi con il basket, è bruscamente frenato. L'ultimo caso, raccontato da Repubblica.it, riguarda due ragazzini, tesserati per il Novara Basket, che dopo essere entrati nel settore giovanile (categoria Under 13) possono allenarsi con gli amici ma poi, il giorno della partita, sono costretti a guardare dalla tribuna. Si tratta di un fenomeno piuttosto radicato, da Nord a Sud, perché la burocrazia internazionale non fa distinzioni.



A denunciare il caso dei due ragazzini, entrambi nati in Italia ma da genitori stranieri (nigeriani e russi), è la stessa società novarese sul proprio sito: le lungaggini burocratiche stanno lasciando i due dodicenni ai margini della squadra. Una fin troppo comune vicenda di esclusione sociale, in contrasto tra l'altro con le normative vigenti. La legge n.12 del 20 gennaio 2016, infatti, prevede il cosiddetto 'ius soli sportivo', ma la sua applicazione non può che essere lenta e macchinosa. Per poter tesserare i ragazzi stranieri, è necessario che la società contatti la Federbasket italiana (Fip) e che questa trasmetta la richiesta di tesseramento alla Fiba, la federazione internazionale; dalla Fiba la richiesta dovrà essere trasmessa alla Federbasket del paese di origine della famiglia, che dovrà verificare se i ragazzi sono già stati tesserati in passato. Solo in caso negativo, la Fiba darà l'ok al tesseramento.



Una procedura decisamente lenta e complessa, che una volta riguardava pochi casi e che oggi invece impegna al massimo la Fip. Dalla Federbasket, però, non è arrivata alcuna deroga alle norme vigenti per il tesseramento dei ragazzi nati e cresciuti in Italia, ma stranieri. Ugo Finetti, il presidente del Novara Basket, si è però detto speranzoso: «Queste vicende sono molto frequenti, a volte si risolvono, altre volte no. Questa volta però mi auguro possano giungere buone notizie per questi ragazzi, magari come regalo di Natale!».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Novembre 2017, 12:27
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