Costretto a fare sesso a tre sotto la minaccia di vedere diffusi i video delle violenze. La vittima sarebbe un uomo di 65 anni, proprietario della casa a Cogne data in affitto a una coppia di Caltanissetta. Proprio marito e moglie, 57 anni lui e 64 lei, sarebbero gli autori degli abusi sessuali che si sarebbero protratti a partire dal giugno del 2023. I due sono stati arrestati con l'accusa di violenza sessuale in concorso e condotti nel carcere di Brissogne nei giorni scorsi. Oggi, alla coppia è stata negata la scarcerazione chiesta dal gip di Aosta.
Il proprietario di casa violentato
Secondo quanto ricostruito la coppia aveva preso in affitto nel giugno scorso uno degli appartamenti in Val d'Aosta di proprietà della vittima, una persona dal carattere mite e ingenuo. Inizialmente la coppia avrebbe intavolato rapporti amichevoli con il proprietario di casa, ma poi sarebbe cominciato l'incubo. L'uomo sarebbe stato costretto in almeno una decina di episodi a subire atti sessuali. Durante una violenza, come testimoniano alcune immagini, sarebbe anche svenuto. Gli abusi sarebbero avvenuti anche quando l'uomo implorava la coppia di smettere dicendo di avere problemi di salute. La minaccia era sempre la solita: diffondere le immagini degli abusi. La coppia aveva inoltre occupato l'appartamento dal quale non voleva più andar via.
La scarcerazione negata
Ai due accusati è stata negata la scarcerazione chiesta dal gip di Aosta, Davide Paladino. «Non entro nel merito delle motivazioni, sebbene i fatti si riferiscano a un periodo piuttosto lungo da giugno scorso e i rapporti tra i miei assistiti e l'uomo erano fatti anche di chiacchierate davanti a un dolce e un caffè difficilmente realizzabili in un clima di tensione tra le parti - spiega all'Adnkronos l'avvocato Massimiliano Bellini - Il prossimo 4 aprile ci sarà il riesame a Torino, in quell'occasione tornerò a chiedere una misura meno gravosa a quella della permanenza in carcere o comunque i domiciliari a Caltanissetta, dove i coniugi risultano residenti e dove la lontananza con l'abitazione in provincia di Aosta dove si sarebbero svolti i fatti contestati è decisamente troppo grande per configurare il pericolo di reiterazione».
Ultimo aggiornamento: Domenica 31 Marzo 2024, 11:57
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