Parco Mussolini a Latina diventa parco Falcone e Borsellino: contestata la Boldrini

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di Bianca Francavilla
Rivoluzione a Latina: il parco che fino a ieri era dedicato al fratello del Duce Arnaldo Mussolini è ora intitolato ai giudici Falcone e Borsellino. Per la cerimonia, caduta il giorno del 25esimo anniversario della strage di via D’Amelio, la presidente della Camera Laura Boldrini. La questione è stata al centro delle cronache nazionali perché non tutti i cittadini pontini hanno preso bene il cambio del nome: secondo alcuni l’amministrazione in carica ha voluto cancellare un pezzo di storia. Le proteste hanno caratterizzato la cerimonia: i manifestanti autorizzati a protestare davanti il Tribunale sono invece entrati dentro il parco contestando la Boldrini e l'amministrazione comunale di Latina. La Polizia del reparto celere ha sedato le contestazioni.

Alla base delle proteste un falso storico: quel parco, centralissimo, non era intitolato ad Arnaldo Mussolini. O meglio: lo è stato dal 1938 al 1943, quando dopo la caduta del Duce il Podestà cambiò quel nome in Parco Comunale. Decisione ribadita anche nel 1951 con una apposita delibera di consiglio comunale. Il Sindaco Ajmone Finestra negli anni ’90 riassegnò il nome Arnaldo Mussolini al parco, ma si dimenticò di passarlo agli atti e dunque non risulta negli archivi. Da qui la decisione dell’attuale Sindaco civico di Latina, Damiano Coletta, di intitolare proprio quel parco al simbolo della lotta alla mafia, in una città dove le infiltrazioni malavitose sono cosa nota. Atti ufficiali o meno, per i cittadini quello era il parco Mussolin ed hanno visto il "cambio" del nome come una scelta volta a cancellare un pezzo di storia.
 
Per la cerimonia, sono state fatte le cose in grande. A Latina è arrivata la presidente della Camera Laura Boldini, preceduta dalla presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Rosi Bindi che ieri ha tenuto una conferenza in Comune elogiando la scelta del cambio del nome. Presenti all’evento anche il presidente della commissione antimafia del Comune di Milano David Gentile, oltre al Sindaco di Latina Damiano Coletta, la presidente della provincia di Latina Eleonora Della Penna e la consigliera più giovane d’Italia: la 19enne pontina Valeria Campagna. L’evento ha ottenuto il patrocinio del Comune di Palermo. In più passaggi la voce della Campagna è stata quasi rotta dal pianto a causa delle urla e dei fischi sopra le sue parole.

I nostalgici del fascismo, ma anche coloro che rivendicano una parte di storia fondante della città, sono scesi in piazza a protestare e non le hanno certo mandate a dire all'amministrazione che non ha ascoltato il loro parere e alla Boldrini che ha manifestato più volte un certo disagio nei confronti dei monumenti di stampo fascista. Alla base delle contestazioni il fatto che il Sindaco civico di Latina non abbia ascoltato il parere contrario del popolo e che abbia tirato dritto per la sua strada giustificando la decisione con il fatto che i giardinetti risultavano senza nome. Durante un incontro pubblico con Giuliano Pisapia, infatti, avrebbe dichiarato di aver strappato il nome Mussolini dal parco principale di Latina come uno dei risultati del primo anno di governo. Le urla dei manifestanti non si sono fermate neanche nei passaggi in cui è stato ricordato il lavoro fatto con l'operazione Don't Touch, quando Latina è stata liberata dalla mafia del clan nomade Ciarelli-Di Silvio
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Luglio 2017, 20:35
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