«L'orsa JJ4 è innocente, non ha ucciso Andrea Papi: sul suo corpo i segni dei denti di un orso maschio»

L'accusa dell'associazione animalista LEAL, secondo cui una perizia scagionerebbe l'animale

«L'orsa JJ4 è innocente, non ha ucciso Andrea Papi: sul suo corpo i segni dei denti di un orso maschio»

di Redazione Web

«L'orsa JJ4 è innocente»: non è stata lei a uccidere Andrea Papi, il runner aggredito e morto in Trentino qualche settimana fa. Ad affermarlo è l'associazione animalista e antivivisezionista LEAL, che in un post sulla sua pagina Facebook sostiene di avere le prove di quanto affermato. Se fosse vero, sarebbe una clamorosa svolta nella storia del runner morto in Val di Sole: da settimane si rincorrono le richieste di abbattimento dell'animale, con gli animalisti in prima linea per chiedere che JJ4 sia risparmiata.

Andrea ucciso dall'orso, l'ira dei familiari contro i "leoni da tastiera": «Quereliamo tutti»

Orsa Jj4, il Tar di Trento sospende l'abbattimento. Esultano associazioni: «Decreto Fugatti assurdo»

Le accuse dell'associazione LEAL

«Dalla relazione tratta dalla perizia veterinaria forense che perviene dal rappresentante legale di LEAL Aurora Loprete si apprende che non è stata l’orsa JJ4 ad aggredire Andrea Papi - si legge nella nota di LEAL - ma si prova quanto segue: -La dentatura di un animale, per la medicina veterinaria forense, ha lo stesso valore delle impronte digitali umane e quindi la scienza in questa perizia smentisce le menzogne raccontate da Fugatti: nelle relazioni si legge infatti che: "Sono state rilevate lesioni identificabili come da penetrazione di coppia di canini caratterizzate da una distanza tipica dei canini di un orso maschio adulto”».

«-Le femmine di orso presentano infatti misure inferiori rispetto ai maschi sia come massa corporea sia come misure dentali e la relazione continua ancora aggiungendo altri dettagli: "Come correttamente riferito dal dottor Barbareschi, le ferite riscontrate non sono riconducibili ad una attività predatoria, il corpo, infatti, non presenta segni di consumo. La descrizione delle lesioni non corrisponde nemmeno alle ferite che si riscontrano in caso di attacco finalizzato alla eliminazione dell’avversario"».

 

«Infine, facendo riferimento alle indagini molecolari, è d'obbligo una precisazione: "Essendo quella trentina una popolazione derivante da pochi soggetti capostipiti, sappiamo che essa è caratterizzata da una limitata variabilità genetica.

Se da un lato varie fonti non ufficiali si esprimono con avverbi di non certezza (esempio: presumibilmente), dall’altro lato, al contrario i provvedimenti prospettati sul destino dell’orso lasciano dedurre che l’identificazione sia avvenuta con elevato grado di certezza”».


«La perizia termina con: "Relativamente alla natura dell’attacco, esso è riconducibile a un tentativo protratto di allontanamento e dissuasione da parte dell’orso sulla vittima. Anche relativamente a questo aspetto, le evidenze riscontrate non consentono di classificare l’azione lesiva né come un attacco deliberato né come una predazione"»

«Chiediamo le dimissioni di Fugatti»

«“Con il deposito presso il TAR delle perizie forensi a firma del dottor Roberto Scarcella e dottoressa Cristina Marchetti, ci batteremo con ancor più forza in tutte le sedi opportune affinché le illegittime ed illogiche ordinanze di abbattimento non possano mietere vittime innocenti. E chiediamo sin da ora l'immediata liberazione dell'orsa” - dichiara Gian Marco Prampolini, Presidente LEAL - Al momento non è dato sapere cosa possa aver spaventato l'orso, ma la scienza scagiona le orse trentine; e la tipologia di attacco scagiona definitivamente tutti gli orsi. Con questo LEAL smaschera la farsa costruita artatamente da Fugatti e dalla sua Giunta e ne chiede le immediate dimissioni».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Maggio 2023, 18:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA