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Notre-Dame brucia, il teatro La Fenice: «Noi assaliti due volte dal fuoco, risorti più forti di prima»
Uno dei protagonisti del progetto fu lo scultore e mascheraio veneziano Guerrino Lovato, che con la sua ditta, ed altre di supporto, rifece completamente la cavea della Fenice, tutta il legno, stucchi e cartapesta. «Il teatro che ora si vede - spiega Lovato - è per gran parte di cartapesta, e per il 20% in legno, anche i palchi.
Sì, perchè deve essere come un 'violino' che suona». Le uniche parti in gesso sono le Neridi, le statue più in alto, e i putti del palco reale. L'impresa era quella di «ricostruire un teatro antico», senza che vi fossero foto delle decorazioni del '700, o un 'sostituto' grafico a parte. Così Lovato ha realizzato prima i disegni di quelle decorazioni e quegli stucchi, «180 metri quadri di disegni, per riportare sul piano ciò che doveva essere ricreato tridimensionalmente». Quindi sono stati prodotti i calchi, in creta o in gesso, delle decorazioni da rifare. «In un solo anno - ricorda - abbiamo rifatto da capo 300 metri di ornati, e 12 figure».
«Non una copia - sottolinea Lovato - nè un falso: il compito era quello di 'evocarè il teatro precedente». Anche perchè il fascino della patina del tempo è un'atmosfera che solo il tempo può restituire. Per Lovato è difficile un paragone tra Fenice e Notre Dame. «Qui c'era soprattutto legno e cartapesta, a Parigi c'è una cattedrale fatta di pietra e marmi, c'è sicuramente una documentazione fotografica dettagliata, si potrà rifare tutto». «Anche perchè - conclude - i francesi non hanno il tabù di noi italiani. Loro non hanno timore in questi casi a rifare le cose antiche esattamente in stile».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Aprile 2019, 22:12
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