Noemi Durini, Fausto Nicolì a Quarto Grado: "Non c’è niente di niente, sono scioccato"

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di Simone Pierini
"Mai a poi mai avrei pensato che la loro malvagità arrivasse a questo punto. Come si può essere così spietati a fondare certe accuse". Così Fausto Nicolì, il meccanico iscritto nel registro degli indagati nell'omicidio di Noemi Durini come "atto dovuto" dopo le accuse di Lucio, il fidanzato della 16enne. 

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"Io con quel mostro del figlio non avevo contatti da due mesi - dice - con Noemi forse da 10 giorni. Non c’è traccia di una telefonata quella sera, non c’è niente di niente, sono scioccato".



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"Quante ancora di queste accuse devono fare. I giudici devono difendere me dagli attacchi di questi lupi - spiega Nicolì puntando il dito contro il padre di Lucio - Un giorno fa il colloquio col figlio, gli dice che la perizia non è andata bene perché i magistrati hanno capito la loro falsità. E allora dove ci aggrappiamo? A Fausto. Da questi demoni cosa ti puoi aspettare? Io a Noemi la potevo solo riempire di amore".
 


Poi il messaggio al padre: “Io ti porterò in galera”.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Giugno 2018, 16:29
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