Nicolina, la rabbia del padre: "Un incubo. Lo avevamo denunciato, ma nessuno ha fatto nulla"

Nicolina, la rabbia del padre: "Un incubo. Lo avevamo denunciato, ma nessuno ha fatto nulla"
Nicolina Pacini, la quindicenne uccisa a Ischitella (Foggia) con un colpo di pistola sparatole dall'ex compagno della madre, era nata e cresciuta a Viareggio (Lucca), dove aveva frequentato le elementari del Terminetto e l'istituto De Sortis al Varignano.
 
 

Nella cittadina versiliese vive il padre, Ezio Pacini, custode ai bagni pubblici di piazza d'Azeglio, e a Viareggio era tornata a stare, sembra da un mese, la madre della ragazza, Donatello Rago. Lo riporta oggi la Nazione che ha parlato anche col padre prima che l'uomo, insieme alla madre della quindicenne, partissero in treno per Foggia.

«Era diventato un incubo. Un inferno - queste le parole di Pacini sulla Nazione confermando le minacce di cui ha parlato Donatella Rago -. Ogni giorno le telefonava, le mandava sms, la intimidiva. Minacciava noi e i nostri figli che non c'entrano nulla». Pacini conferma anche le denunce per quelle minacce: «Ci siamo rivolti spesso ai carabinieri di Viareggio e di Ischitella. Abbiamo fatto vedere i messaggi e ascoltare gli audio. Ma nessuno ha fatto nulla. E hanno permesso a quella bestia di fare del male alla nostra bambina. Se l'è presa con un'innocente sparandole in faccia».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Settembre 2017, 14:23
© RIPRODUZIONE RISERVATA