"Erano in tre, mi hanno bloccata e stuprata in un palazzo. Non ho denunciato, non servirebbe"

"Erano in tre, mi hanno bloccata e stuprata in un palazzo. Non ho denunciato, non servirebbe"

di Giuliana Covella
«Erano in tre, mi hanno bloccata e stuprata in un palazzo a Chiaia. Ma non ho denunciato, perché non servirebbe a nulla». Camilla Z., 37 anni, di origini siciliane, a Napoli per un breve soggiorno, scrive così sul suo profilo Facebook all’indomani della violenza sessuale che avrebbe subito nella tarda serata di lunedì nell’androne di un condominio della Napoli bene. Una storia di violenza, l’ennesima, che si sarebbe consumata nello stabile al civico 24 di via San Pasquale a Chiaia e che per ora è un mistero. Una storia che la presunta vittima ha raccontato nei minimi particolari alle responsabili del collettivo «Non una di meno», ma che non ha voluto - almeno per ora - riferire alle forze dell’ordine. Un elemento che lascia ancora tanti punti interrogativi: perché la donna ha scelto di non andare in ospedale? Perché non ha voluto denunciare i suoi aguzzini, anche se non li conosceva?
 


A rispondere è lei stessa in un infuocato post sulla sua pagina Facebook: «Non me la sono sentita, da sola, di andare dai carabinieri e poi in ospedale, dove mi avrebbero visitato, fatto tamponi e dove avrei dovuto rispondere a tante domande. È inutile che in questo momento mi parliate di statistiche - scrive rivolgendosi ai tanti che hanno lasciato commenti sulla sua pagina - di altre possibili violenze che potrebbero avvenire perché questa è la mia pelle.
Non sono un numero. Sono una persona. Ferita, umiliata, violentata». Parole dure come macigni, che esprimono tanta rabbia di fronte all’oltraggio subito. Poi l’affondo e la sfiducia verso le forze dell’ordine: «Se sporgere denuncia servisse, se grazie a questo quei tre maledetti potessero essere fermati, nulla mi avrebbe trattenuto».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Luglio 2017, 13:42
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