Napoli, niente più pianoforte alla stazione. "Sfasciato" per paura di attentati

Napoli, niente più pianoforte alla stazione. "Sfasciato" per paura di attentati

di Pietro Treccagnoli
La paura di attacchi terroristici ha fatto un’altra vittima. Indirettamente, stavolta. È l’inerme pianoforte della stazione Napoli Centrale. L’hanno portato via, dopo che, per un paio di settimane, era rimasto tutto avvolto in bende di plastica bianche e rosse, quieto e dolorante nel suo angolino accanto alla vetrata, poco lontano dal tabellone degli arrivi e partenze, a due passi dalle scale che portano al sottopassaggio della linea 2 della metropolitana e della fermata della Circumvesuviana. Era stato sfasciato per la terza volta. Ma non da squilibrati o vandali (com’è accaduto nel novembre del 2015 e nel febbraio di un anno fa), ma dagli artificieri.

Attorno allo strumento musicale, in un’ora in cui nessuno si cimentava con i tasti bianchi e neri, erano state viste aggirarsi persone sospette che, si temeva, avevano depositato qualcosa nel piano. Un sacco, una borsa. La paura ormai è tanta, da mesi e mesi, ossessiva. I sospetti vengono costantemente alimentati dal vento degli attentati che fanno stragi nel mondo. E le stazioni, come tutti i luoghi affollati, sono obiettivi sensibili per fanatici e fondamentalisti. Scatta l’allarme, arrivano gli artificieri e, giocoforza, devono letteralmente smembrare il pianoforte condiviso. Be’, che cosa trovano? Delle buste depositate da qualcuno dei numerosi senzatetto e sradicati che affollano Napoli Centrale, come quasi tutte le stazioni italiane. L’angoscia si dissolve in un sospiro di sollievo, ma il danno era irrimediabile. Perlomeno al momento. Lo strumento violato è rimasto al proprio posto, muto e solitario, sotto gli occhi intristiti dei viaggiatori. Fino a che non è stato tolto.
 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Luglio 2017, 09:21
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