"Musulmani contro il Natale", tutti indignati e la pagina viene chiusa: ma la realtà non è ciò che sembra

"Musulmani contro il Natale", tutti indignati e la pagina viene chiusa: ma la realtà non è ciò che sembra
Una pagina dal nome decisamente significativo, di quelli pronti a far indignare gli utenti (o utonti?) di Facebook: 'Musulmani contro il Natale'. I post della pagina, oltre a deliranti sproloqui contro le festività cristiane, presentavano anche alcune frasi scritte in arabo. Nessuno si è preso la briga di controllarle, ma sono bastati quei pochi elementi per gridare allo scandalo. In fondo, per indignarsi bastano una semplice immagine del profilo con un albero di Natale segnato da una croce rossa, una foto di copertina con una mezzaluna a coprire una stella cometa e la seguente descrizione: "Il Natale è un festività contraria alla legge della jihad è per questo va cancellata".



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Il primo a lanciare l'allarme è stato Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio per Fratelli d'Italia, che aveva invitato i suoi sostenitori a segnalare in massa la pagina su Facebook: «Non sappiamo bene di cosa si tratti, ma quella pagina va chiusa perché offende le nostre tradizioni e la nostra sensibilità religiosa». Se l'esponente di Fdi aveva ammesso di avere qualche dubbio circa la veridicità di una pagina con poche centinaia di 'Mi piace', gli stessi scrupoli non li hanno avuti alcuni quotidiani vicini all'area di centro-destra, come Il Giornale o Il Secolo d'Italia.



Dopo le prime denunce di esponenti politici e media, la vicenda è diventata virale anche grazie alla pubblicazione della notizia su diverse pagine Facebook, molte delle quali tristemente note per divulgare notizie false, imprecise o piuttosto alterate.
L'improvvisa copertura mediatica della pagina ha fatto sì che centinaia di utenti l'abbiano segnalata in massa a Facebook. Alla fine, la pagina è stata chiusa, non si sa se per volontà degli stessi amministratori o in seguito ad un 'ban' da parte del social network. Ma davvero quella pagina minacciava col terrore i cristiani? Sembrerebbe proprio di no.



Come riporta anche La Stampa, quella pagina Facebook non era altro che una bufala, o 'trollata', come si direbbe nel gergo dei più giovani. Quelle minacciose scritte in arabo, infatti, non erano altro che traduzioni di frasi molto note, tratte ad esempio dai testi delle canzoni delle Spice Girls, dai film e dalle serie d'animazione Disney e anche dalla sigla di 'Willy il Principe di Bel Air'.
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Marzo 2023, 00:33
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