"Obbligo" di minigonna e tacco 12: il pm di Rovigo rischia il posto

"Obbligo" di minigonna e tacco 12: il pm di Rovigo rischia il posto
Una bufera giudiziaria ha colpito la Procura di Rovigo con una vicenda di proporzioni ben più ampie del territorio di competenza. Il quadro complessivo racconta di alcuni candidati borsisti e borsiste ai corsi di formazione per il concorso in magistratura della società Diritto e Scienza sarebbero stati vessati attraverso contratti contenenti clausole invasive rispetto alle proprie scelte di vita. Tra queste il divieto di matrimonio, o fidanzamento consentito solo in seguito a un esame del quoziente d'intelligenza condotto dal magistrato per capire se un determinato fidanzato, o fidanzata fosse, a giudizio del magistrato, adeguato. Si parla inoltre di borse di studio di serie A e B a seconda della valutazione di numerosi requisiti tra i quali bellezza, eleganza, potere, attitudine materna. E non poteva mancare un dress code per le partecipanti al corso: minigonna e tacco 12.


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Contratti tra l'eccentrico e l'eugenetica, insomma, su cui sta svolgendo la propria attività di verifica la giustizia disciplinare che si applica ai magistrati, sia sul versante amministrativo che su quello penale. A raccontare tutto questo non una borsista, ma il genitore di una allieva che aveva presentato una lamentela in merito. Nella storia c'è appunto un elemento che tocca anche Rovigo, in un filone secondario ma ritenuto comunque da verificare da parte del procuratore generale della Cassazione che ha chiesto la sospensione di Davide Nalin, magistrato di Rovigo. Al centro dell'indagine Francesco Bellomo, componente del Consiglio di Stato per il quale il Consiglio di presidenza per la giustizia amministrativa ha dichiarato la decadenza.

Il procuratore generale della Cassazione ha chiesto, nell'ambito dell'azione disciplinare, la sospensione per il magistrato di Rovigo che, nell'ambito della distribuzione degli incarichi professionali, si occupa di reati a sfondo sessuale e che lo scorso 24 novembre era stato, con il procuratore capo Carmelo Ruberto, a firmare il manifesto contro la violenza sulle donne. A pronunciarsi sulla richiesta di sospensione a suo carico sarà il Csm. Nalin da un lato è vicino alla rivista Diritto e Scienza, dall'altro non è interno al comitato scientifico della società e nemmeno risulta avere incarichi. Il suo nome risulta all'interno di una testimonianza di una candidata alla borsa di studio. Secondo questa ricostruzione Nalin avrebbe avuto il ruolo di mediatore tra alcune studentesse e Bellomo. Da parte di Nalin assoluto silenzio sulla questione, nonostante i tentativi di rintracciarlo al telefono.
Ultimo aggiornamento: Domenica 10 Dicembre 2017, 20:22
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