Migranti, nessuna invasione: "In Italia 3 rifugiati ogni mille abitanti". Gentiloni: flussi impossibili da eliminare

Migranti, nessuna invasione: "In Italia 3 rifugiati ogni mille abitanti". Gentiloni: flussi impossibili da eliminare
«Ognuno è libero di dirvi quello che vuole, sopratutto in campagna elettorale. Ma è altissimamente improbabile promettere l'eliminazione di questi flussi migratori». Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni, parlando dei flussi migratori del Mediterraneo, all'Ispi. «La sfida - ha aggiunto - non è promettere di eliminare questi flussi ma di trasformarli da fenomeni gestiti da network criminali in fenomeni sicuri, gestibili, compatibili e addirittura utili alle nostre società». «L'Italia e l'Europa hanno bisogno di flussi migratori regolari e gestiti», ha aggiunto, spiegando che la «sfida», è passare da «flussi non gestiti, o meglio gestiti da network criminali» a flussi «sicuri, compatibili e utili alla nostra società».

TUSK: SOLLECITERÒ UE «In seguito alle discussioni con il premier Gentiloni, ricorderò» ai leader nel vertice europeo di venerdì «l'importanza di aiutare a finanziarie le azioni in Libia», scrive il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk nella lettera di convocazione del vertice. Tusk ha incontrato Gentiloni a Roma una settimana fa. 



MIGRANTES: TRE RIFUGIATI OGNI MILLE RESIDENTI A fine 2017 erano in accoglienza in Italia 183.681 richiedenti asilo e rifugiati: appena il 3 per mille dei residenti. È uno dei dati del Report 2018 della Fondazione Migrantes della Cei, «Il Diritto d'asilo. Accogliere, proteggere, promuovere, integrare», presentato oggi a Ferrara. Nel 2017 il contatore degli arrivi di migranti e profughi in Italia si è fermato a 119.369 persone, il 34% in meno rispetto alle 181.436 del 2016 (erano state 153.842 nel 2015). Primo Paese di provenienza si conferma la Nigeria, seguita da Guinea, Costa d'Avorio, Bangladesh, Mali ed Eritrea.

Secondo dati del Viminale, nel 2017 hanno chiesto protezione in Italia circa 130 mila persone (per la prima volta il numero supera gli arrivi via mare durante l'anno).
Nel 2016 i richiedenti asilo erano stati 123.600, e 83.970 nel 2015. Nel 2017 sono stati esaminati circa 80 mila richiedenti asilo e accordata protezione a oltre 30 mila di essi. Ma una larga maggioranza, poco sotto il 60%, si sono visti respingere la loro domanda. Questa percentuale è rimasta analoga a quella registrata nel 2016, dopo due anni di forte crescita.


L'approfondimento del Report 2018 della Migrantes è dedicato, invece, all'accoglienza in famiglia di richiedenti asilo e rifugiati: una pratica e un laboratorio di progettualità che nel nostro Paese ha una storia ormai quasi decennale, iniziata dal basso, dalla volontà, dall'intuizione e dalla dedizione di pochi, come spesso accade in questo campo. Ma che ha le potenzialità per diventare molto più diffusa e per far crescere nuovi «spazi» di incontro e di relazione solidale (invece che di chiusura e contrapposizione), di cui hanno tanto bisogno sia il nostro Paese che l'Europa.

Sono sette le esperienze di accoglienza in famiglia locali o nazionali studiate nell'approfondimento ad hoc del rapporto: negli ultimi tre anni oltre 400 nuclei familiari vi hanno accolto almeno 500 persone (soprattutto rifugiati ma anche richiedenti asilo); quattro di esse sono finanziate con fondi Sprar, una con fondi Cas, una («Rifugiato a casa mia» di Caritas nazionale e Caritas diocesane) con fondi Cei dell'8 per mille e una tramite fund raising e donazioni private.

Nell'Introduzione al rapporto don Giovanni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, e Mariacristina Molfetta, co-curatrice del Rapporto, così si rivolgono ai lettori: «L'augurio è che questo testo possa contribuire a costruire un sapere fondato rispetto a chi è in fuga, a chi arriva nel nostro continente e nel nostro Paese, e che possa esserci d'aiuto a 'restare umanì, ad aprire la mente e il cuore allontanando diffidenza e paura».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Febbraio 2018, 17:33
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