Marco, 16enne scomparso. La lettera dei compagni: "Noi ci siamo e ti vogliamo bene"

Marco, 16enne scomparso. La lettera dei compagni: "Noi ci siamo e ti vogliamo bene"
I compagni di classe di Marco Boni, lo studente di 16 anni trentino scomparso dal 16 febbraio, gli hanno scritto una lettera, inviata al quotidiano locale L'Adige e pubblicata oggi. «Caro Marco, speriamo che tu possa leggere questa lettera al più presto. Ti scriviamo per farti sapere che, dovunque tu sia, noi ci siamo», inizia la missiva, accompagnata da una fotografia che li ritrae in classe. «Stiamo vivendo con te - prosegue la lettera - quello che probabilmente è considerato il periodo più difficile e significativo della nostra vita».

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«Ti sei sempre presentato con la tua originalità, andandone anche fiero, facendo in modo che per noi diventasse la normalità. Sei riuscito a farti voler bene e a farti apprezzare proprio per quelle tue caratteristiche». «Non pensare però - scrivono i ragazzi al compagno - che di te ci importi solo il tuo modo d'essere, di parlare, di vestire, delle tue ampie conoscenze, ma ti vogliamo bene e siamo preoccupati per te perché sei Marco, nostro amico da tre anni. Non ci importa ciò che fai e come vuoi sembrare, ci importa di Te». 



LE RICERCHE CONTINUANO «Non ci sono novità positive», ovvero per ora non si trova il ragazzo trentino di 16 anni scomparso dal 16 febbraio, ma «la ricerca continua con l'impiego massiccio di uomini e mezzi». È quanto emerge dal tavolo tecnico che è stato convocato stamani dal commissariato del governo di Trento, organismo che nelle Province autonome svolge le funzioni delle prefetture, per fare il punto della situazione con le forze dell'ordine, i soccorritori e il dipartimento della protezione civile.

Le due strade su cui al momento si punta sono il proseguimento delle perlustrazioni nelle montagne vicino a Riva del Garda e il controllo delle telecamere di stazioni ferroviarie e dei bus. Un nuovo tavolo di coordinamento è stato intanto già programmato per il 22 febbraio, per fare il punto sull'esito delle ricerche e per decidere quali piste di ricerca privilegiare. In pratica polizia, unità cinofile, soccorso alpino e vigili del fuoco proseguono, anche con droni, nel setacciare le zone di montagna nei dintorni di Riva del Garda, dove l'adolescente viveva in settimana e frequentava il liceo classico, per tornare a casa a Tione il sabato e domenica.

Si tratta infatti di luoghi particolarmente familiari per lo studente, appassionato di storia della Grande guerra, che percorreva volentieri i sentieri che riportano tracce di quel periodo e che proprio il pomeriggio del 16 febbraio aveva detto alla madre che sarebbe andato a fare una passeggiata.
Con una chiamata delle 15.30, che al momento è diventata l'ultima notizia che si ha del ragazzo, visto che poi il suo cellulare risulta spento dalle 16 della stessa giornata e che non ha fatto ritorno a Tione. L'altra strada che il coordinamento del tavolo tecnico ha deciso di seguire è quella del controllo delle telecamere delle grosse vie di comunicazione, quali quelle di ferrovie e bus, per verificare se l'adolescente abbia utilizzato dei mezzi per allontanarsi dalla cittadina sul lago di Garda.

Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Febbraio 2018, 14:21
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