Macerata, Traini confessa: "Volevo vendicare Pamela, non sono pentito"

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Con la consegna dell'informativa al procuratore da parte dei carabinieri, la Procura inoltrerà al gip la richiesta di convalida dell'arresto per Luca Traini, il 28enne marchigiano accusato di strage con l'aggravante razzista per la folle sparatoria di sabato mattina a Macerata: l'udienza sarà fissata per domani o, al massimo, per mercoledì. Intanto, l'uomo non avrebbe mostrato il minimo pentimento per le sue azioni.



Ai carabinieri Traini, che nella notte di sabato è uscito dalla caserma a testa alta e con lo sguardo dritto, avrebbe anche spiegato i motivi delle sue azioni: «Volevo vendicare l'omicidio di Pamela Mastropietro». Su Traini pesa anche l'accusa di porto abusivo d'armi: la sua Glock 4, che ha usato per compiere le sue azioni, è regolarmente posseduta ma per l'uso sportivo e non poteva essere certo utilizzata in un luogo pubblico. A quanto pare, il 28enne avrebbe spiegato di aver saputo dalla radio di nuovi particolari dell'efferato delitto della 18enne romana e di aver voluto agire per vendetta, andando a recuperare la pistola custodita in un cassetto nell'abitazione della donna. Una perquisizione dei carabinieri nella sua casa, dopo l'arresto, ha permesso di scoprire anche diverso materiale di stampo nazifascista, tra cui il 'Mein Kampf'.



Il legale dell'uomo, Giancarlo Giulianelli, non crede però alla freddezza del suo assistito: «Sta mostrando evidenti segni di sofferenza, che magari non palesa». L'avvocato intende chiedere la perizia psichiatrica per un uomo che ha una personalità segnata da un passato difficile: la separazione dei genitori vissuta malissimo, il bullismo subìto a scuola e le cicatrici sulle braccia di tagli autoinflitti. Traini, a detta del suo legale, avrebbe cercato un riscatto attraverso la palestra e la cura quasi maniacale del corpo, ma anche due storie d'amore, finite male, con due ragazze tossicodipendenti che lui aveva tentato invano di aiutare.



Per l'avvocato Giulianelli, Traini voleva colpire spacciatori neri, ma la sua follia lo avrebbe portato a colpire in maniera indiscriminata: «Ha fatto tutto da solo - ha riferito l'avvocato -, aveva sentito in radio la descrizione dello scempio sul corpo di Pamela Mastropietro e qualcosa è scattato nella sua testa. Chiederò una perizia psichiatrica. Quello che ha fatto è sicuramente eclatante, raccapricciante e da condannare, ma la politica si dovrebbe interrogare sul malessere che ha portato un'ampia parte della popolazione a manifestare sui social consenso nei confronti di Traini».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Febbraio 2018, 19:44
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