Incendi, morti e distruzione: in un mese bruciati gli stessi ettari di tutto il 2016

Incendi, morti e distruzione: in un mese bruciati gli stessi ettari di tutto il 2016

di Valeria Arnaldi
Sono 26mila gli ettari di boschi che sono andati a fuoco da metà giugno al 12 luglio. Il 93,8% della superficie bruciata nell'intero 2016. A dare la misura dell'emergenza roghi in atto nel nostro Paese è il Dossier Incendi di Legambiente.



La metà della superficie in fiamme, oltre 13mila ettari, si è registrata in Sicilia, con focolai in quasi tutte le province. Segue la Calabria con 5.826 ettari. E proprio qui, ieri, un uomo, Mariano Pizzuti, 69 anni, di San Pietro in Guarano è morto mentre tentava di spegnere un incendio divampato vicino al suo terreno, in frazione San Benedetto. Non l'unica vittima del fuoco nella regione.

Nella mattinata a perdere la vita è stato Antonio Purita, pensionato, 68 anni, trovato morto in una scarpata, a Favelloni, frazione del comune di Cessaniti in provincia di Vibo Valentia. Anche lui stava tentando di proteggere le sue coltivazioni: le fiamme avevano attaccato il suo uliveto. Il fumo sprigionato dal rogo deve avergli fatto perdere i sensi, facendolo cadere. Al terzo posto nella graduatoria delle regioni più colpite dal fuoco, la Campania con 2.461. Poi Lazio, con 1.635, Puglia con 1.541. La regione dove gli incendi sono stati meno è la Basilicata, che ne conta 84. Ieri sono stati tre i campeggi evacuati nel metapontino a causa di un incendio di grandi dimensioni estesosi lungo la foce del fiume Bradano. Il provvedimento è stato adottato in via precauzionale per facilitare le operazioni delle squadre dei vigili del fuoco, complicate dal forte vento. Molte le aree protette che in questo periodo sono state interessate alle fiamme, a partire dal Vesuvio.

Secondo la Protezione Civile, negli ultimi trent'anni, ad andare distrutto è stato il 12% del patrimonio forestale italiano. Legambiente denuncia ritardi nella gestione dei piani incendi, nonché «il numero insufficiente delle squadre di operai forestali e l'assenza di strategie e di misure di adattamento al clima». Dal direttore generale dell'associazione, Stefano Ciafani, l'appello: «è fondamentale che vi sia una concreta assunzione delle proprie responsabilità, in primis da parte di Regioni e governo, altrimenti il fuoco rischia di avere la meglio».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Luglio 2017, 08:37
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