Trovato morto in casa in un lago di sangue: cadavere scoperto dai vicini

Trovato morto in casa in un lago di sangue: cadavere scoperto dai vicini

di Floriana Man
GABICCE - Quell’odore nauseabondo, quel fetore acuto e persistente che proveniva da una casa in via De Amicis, era la traccia di un corpo in avanzata stato di decomposizione. La scoperta del cadavere nel primo pomeriggio di ieri a Gabicce nelle Marche è partita dalla segnalazione di alcuni vicini di casa che da qualche giorno avvertivano un tanfo sempre più persistente levarsi da una casetta a schiera proprio dietro la centrale piazzetta Matteotti. 
Ci abitava da marzo scorso Yuri, un ucraino di 45 anni, operaio della cantieristica che lavorava per un’azienda vicina al cantiere navale Ferretti, ora chiusa per ferie. Il corpo di Yuri è stato trovato ieri ma lui era morto da almeno sette giorni. I carabinieri, passando al setaccio la modesta abitazione, hanno recuperato uno scontrino che riporta la data del 16 agosto, esattamente una settimana prima del ritrovamento.
Ma sarà l’autopsia disposta dal pm Napolillo - e che sarà eseguita tra oggi o domani - a fugare ogni dubbio sulle cause della morte dell’uomo.
Sul cadavere, in avanzata decomposizione anche per il caldo di questi giorni, non ci sono segni di corpi contundenti o fori di proiettile, o altre tracce di violenza.
 
Nè gli inquirenti hanno trovato segni di effrazione alla porta o alle finestre o, ancora, segni di lotta o di colluttazione. Non ci sono tracce di furto e il suo portafoglio conteneva 400 euro in contanti.
Piuttosto sono stati riscontrate diverse tracce di sangue sul pavimento e accanto all’uomo. Una pista potrebbe essere indicata dalle decine e decine di bottiglie vuote che i carabinieri hanno ritrovato all’interno dell’abitazione. E conferme sulla dipendenza dall’alcol arrivano anche dall’ambiente di lavoro e da alcuni conoscenti del 45enne - regolare sul territorio, senza precedenti e arrivato a Gabicce nel novembre scorso - che faceva una vita solitaria e appartata. 
«Stava male - racconta un collega sinceramente affranto - ultimamente beveva, beveva smodatamente tanto che nel mese di luglio io stesso lo accompagnai al pronto soccorso di Cattolica in condizioni di coma etilico. Era stato lasciato dalla fidanzata e si era perso dietro l’alcool, cercavo di consolarlo e di farlo distrarre, ma lui sembrava non voler reagire. Non si può morire per una delusione. Yuri era un bravo ragazzo e lavorava bene, glielo ripetevo sempre. Non veniva al lavoro da giugno e usciva di casa solo per andare al vicino supermercato a comprare bottiglie. Trascorreva le sue giornate così, nel deserto dell’alcolismo. Sono dispiaciuto e non mi capacito di quello che è successo» conclude scuotendo la testa.
Il medico legale ha avanzato la possibilità di una emorragia interna dovuta al consumo di alcol. Una cirrosi epatica che avrebbe fatto vomitare sangue all’uomo e lo avrebbe portato in breve tempo alla morte. Nello scontrino risalente al 16 agosto e trovato dai carabinieri si evidenzia una spesa fatta unicamente di superalcolici. E sempre per il medico legale quella data potrebbe essere compatibile con il giorno della morte. 

Yuri è stato rinvenuto accasciato, in posizione prona tra il divano e il pavimento, sangue intorno insieme a un nugolo di insetti. La segnalazione è giunta intorno alle 13 di ieri da parte dei vicini provati dall’odore nauseabondo che proveniva dalla finestra accostata. Poco dopo l’arrivo degli inquirenti ha dato loro delle risposte.
Pronto l’intervento del Nucleo Operativo e di quello Investigativo dei carabinieri del comando provinciale di Pesaro e poi del medico legale di Pesaro arrivati sul posto insieme al pm. Tute bianche, mascherine, il triste rituale degli accertamenti. Le indagini sono proseguite fino a sera.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Agosto 2018, 11:01
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