Edoardo Zattin non ha ricevuto nessun colpo in testa prima di morire. «Ero lì, non c’è stato nessun colpo durante l’allenamento, nessuno lo ha colpito» ha detto ai carabinieri, Simone Lazzarin, l’istruttore dell’Iron Dojo Team di Monselice dove si esercitava il diciottenne di Este, morto dopo essersi accasciato in palestra. Il giovane, morto in rianimazione all'ospedale di Padova, è morto per emorragia cerebrale, nonostante la tempestiva operazione chirurgica a cui è stato sottoposto dopo il malore, scrivono i giornali locali.
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Morte choc
Ma se all'inizio era emersa l'ipotesi di un colpo fatale ricevuto durante l'allenamento, ora la deposizione del trainer, sembra escluderla. Sul caso, ovviamente, la procura ha già aperto un fascicolo, al momento senza indagati, ed i carabinieri di Monselice sono incaricati delle indagini.
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Nessun colpo
«Era in pausa dopo una prima parte di allenamento in coppia, si è soffiato il naso, gli è uscito del sangue ed è crollato a terra» ha spiegato all’Arma, l’istruttore, versione identica a quella degli altri 9 allievi e del presidente dell’Iron Dojo Team, Lorenzo Bezzon. «Siamo tutti provati, Simone è distrutto, l’altro ragazzo che si allenava con Edoardo, pure.
Tante protezioni
Secondo il racconto del presidente della società, nell'allenamento non c'è alcun contatto fisico, e soprattutto il 18enne, come il resto dei partecipanti, indossava il caschetto, il paradenti e i guanti da allenamento, una serie di protezioni, che dovrebbe impedire che eventuali colpi facciano male.
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Febbraio 2023, 18:28
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