Divorzio low cost in municipio, ecco chi lo sceglie. Il caso di Padova
di Alberto Rodeghiero
Questa pratica non può essere chiusa in caso di presenza in famiglia di figli minorenni, maggiorenni economicamente non autosufficienti o maggiorenni incapaci/portatori di handicap grave. Entrambi gli atti, vengono poi registrati in Comune. A Padova il servizio è attivo del 2015. Servizio che ha degli indubbi vantaggi, in termini di tempo e, particolare non da poco, economici. Invece delle onerose spese legali, infatti, è sufficiente sborsare 16 euro in favore dell'amministrazione comunale. Un'opportunità che, a quanto pare, è stata colta al volo dai padovani.
A certificarlo è il report sugli Accordi extragiudiziali di separazione o divorzio - Anno 2016 realizzato dal settore Programmazione Controllo e Statistica del Comune. Report in cui si spiega che, tra divorzi (134), separazioni (80) e variazioni di condizione del divorzio (1), le pratiche di divorzio breve registrate in municipio nel 2016 sono state 215. Un numero che fa una certa impressione se confrontato con quello dei matrimoni (religiosi e civili) celebrati nello stesso anno: 473. Nello studio si spiega, poi, che in più di tre quarti dei matrimoni giunti al termine (77%) non ci sono figli minorenni o maggiorenni aventi diritto a qualche tutela. Scorrendo i dati, si scopre, inoltre che più di un terzo dei divorzi (79) avviene entro dieci anni dal matrimonio. In 16 casi, però, i coniugi che hanno deciso di separarsi, erano sposati da oltre 40 anni. Per quanto riguarda le fasce d'età, il 56% delle persone che si separano o divorziano ha dai 41 ai 60 anni. Tra chi ha optato per il divorzio breve, invece, meno del 3% è cittadino straniero. Dai dati emerge, poi, che c'è una leggera prevalenza di divorzi e separazioni nei matrimoni di rito religioso (55%). Questi, infatti, si attestano a quota 117, mentre quelli celebrati con rito a civile sono 97. In un caso il rito non è stato specificato.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Febbraio 2018, 11:04
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