Divorzia e viene licenziata dall'ex, niente assegno di mantenimento
di Viviana De Vita
Ventitré anni di matrimonio: uniti nella vita e nel lavoro. Lui, titolare di una piccola azienda di surgelati operante a Salerno, ha «impiegato» la coniuge come contabile all’interno dell’attività di famiglia ma, quando il legame sentimentale si è rotto, è arrivato anche il licenziamento per la donna che si è accontentata di un accordo siglato in sede di separazione: all’ex marito è andata la casa, all’interno della quale vive con i due figli, e alla moglie un assegno di 200 euro mensili. Un accordo, però, quello siglato tra i due ex, durato davvero poco poiché, in sede di divorzio, il coniuge ha chiesto e ottenuto dai giudici della prima sezione civile del tribunale di Salerno, la revoca del mantenimento rifacendosi al nuovo orientamento sancito dalla Cassazione che, lo scorso 10 maggio, con sentenza n. 11504 ha rivoluzionato il diritto di famiglia in tema di riconoscimento dell’assegno divorzile stabilendo che «il rapporto matrimoniale, con il divorzio, si estingue definitivamente sul piano dello status personale dei coniugi che tornano persone singole sicché vengono a cessare anche tutti i rapporti patrimoniali tra di loro basati sul principio di solidarietà che, pur non venendo meno nella fase della separazione, si interrompono completamente in quello di divorzio».