Dell'Utri resta in carcere, respinta la richiesta di scarcerazione per motivi di salute. La moglie: "Una vergogna essere italiani"
Nel corso di una udienza straordinaria, svolta il 2 febbraio scorso, i difensori dell'ex parlamentare, gli avvocati Alessandro De Federicis e Simona Filippi hanno spiegato che anche «il garante dei detenuti sostiene che sia il carcere che le strutture protette sono inadeguate per le cure di cui ha bisogno Dell'Utri». I penalisti chiedevano, quindi, gli arresti domiciliari ospedalieri presso l'istituto Humanitas di Milano. Già il 5 dicembre scorso i giudici di piazzale Clodio avevano detto no alla scarcerazione.
LA MOGLIE, "ACCANIMENTO,VERGOGNA ESSERE ITALIANI" «Se viene negato» il diritto alla salute, «bisogna vergognarsi di essere italiani. Ci stupiamo di Turchia e Venezuela, ma evidentemente non sappiano guardare in casa nostra»: così Miranda Ratti, moglie di Marcello Dell'Utri, intervistata da Tgcom24. Dopo il no alla scarcerazione del marito, la donna parla di «accanimento», contro il quale «non c'è nulla da fare», ribadendo che la richiesta di sospensione della pena era stata fatta solo perché il marito, detenuto a Rebibbia, potesse curarsi «in una struttura adeguata, polifunzionale e ben strutturata».
«Sembra inutile dire - aggiunge la moglie di Dell'Utri - che nella magistratura non ho nessuna fiducia perché anche quest'ultima istanza dimostra un accanimento, e contro l'accanimento, se uno è prevenuto, non c'è nulla da fare. È una sentenza assurda che va a nuocere non solo alla salute di mio marito e alla nostra famiglia, ma allo Stato di diritto, perché i principi della Costituzione non vengono assolutamente rispettati».
Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Febbraio 2018, 20:34
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