Covid, l'allarme di Pregliasco: «Queste varianti “bucano” l’immunità, positivi e decessi torneranno a salire»

Il virologo Pregliasco: «Per ora nessuna emergenza ma i fragili si vaccinino»

Torna la paura del Covid, Pregliasco: « Queste varianti “bucano” l’immunità, positivi e decessi torneranno a salire»

di Lorena Loiacono

Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano e direttore sanitario del Galeazzi, il Covid sta tornando?

«Non c’è l’emergenza che abbiamo conosciuto. Dobbiamo però monitorare la situazione. I dati sono in crescita e sicuramente continueranno a farlo».

Perché ne è sicuro?

«Perché con le occasioni di incontro, come il rientro a scuola, il virus prenderà a circolare proprio come accade con l’influenza normale. Eventuali peggioramenti sono scontati ma con una diversa proporzionalità di casi gravi».

Chi è più a rischio?

«Aumenteranno i casi, anche quelli gravi e i decessi dei soggetti fragili. La maggior parte della popolazione ha un’immunità ibrida, data dal vaccino e dai contagi: una sorta di carriera immunitaria che ci difenderà. Ma teniamo conto anche che le due varianti che stanno circolando, Eris e Pirola, sono immunoevasive: superano l’immunità ibrida conquistata dai pazienti. Quindi rischiano gli anziani e i fragili in generale».

Questa volta come ci si difende?

«Con il vaccino e con le giuste accortezze. Innanzitutto vacciniamo i fragili, sia anziani sia bambini. E poi teniamo bene a mente le misure di sicurezza».

 

Quali?

«I soggetti sintomatici è bene che stiano a casa: sembra scontato ma sappiamo bene che non è così, spesso i bambini vanno a scuola con sintomi influenzali.

Bisogna seguire le buone regole igieniche e la massima attenzione a scuola. Sono misure che ci salvaguardano anche per l’altro tipo di influenza e per i virus parainfluenzali».

È in arrivo un autunno di influenze?

«Oltre al Covid avremo l’influenza normale, ma potrebbe essere severa perché quest’anno l’australiana è stata la più pesante degli ultimi 5 anni, ad esclusione del 2019. Sarà una stagione complicata anche per la commistione con i virus respiratori».

Come vi orienterete?

«L’esigenza diagnostica ci porta a suggerire ancora una volta i tamponi ma senza esagerare». In che senso? «Non torneremo alla tamponite acuta, dobbiamo usare il buon senso: con sintomi influenzali prendo un antinfiammatorio ma se sono fragile vado a fare il tampone per monitorare l’andamento della malattia».

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Ultimo aggiornamento: Sabato 23 Settembre 2023, 12:10
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