Roma, detenuto di Rebibbia diventa dottore di ricerca senza mai uscire dal carcere
di Redazione Web
Alessandro, entrato per la prima volta in cella nel 1995, si è laureato con lode in Sociologia all'Università degli studi di Roma La Sapienza nel 2013 portando la tesi “Il lavoro rende liberi. Etnografia del ‘mondo’ carcere”. Concluso il primo ciclo di studi ha deciso di continuare a studiare prendendo parte al corso di dottorato di ricerca in Sociologia e scienze applicate attivato dall’Università di Roma La Sapienza. Il 23 febbraio 2016 finalmente la discussione della dissertazione finale “Rieducazione, formazione e reinserimento sociale dei detenuti. Uno studio comparativo ed etnografico dei detenuti rientranti nella categoria ‘Alta sicurezza’ in Italia: percorsi di vita, aspettative e reti sociali di riferimento”.
Il primo a complimentarsi è stato il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio Stefano Anastasia definendolo “Un bellissimo traguardo. Se studiare all’interno del carcere è complicato, seguire un corso di dottorato lo è ancora di più, per la reale difficoltà di accedere ad adeguati strumenti di ricerca. Complimenti ad Alessandro, quindi, che è riuscito a portare a termine un percorso così arduo con grande determinazione.” Dopo aver sottolineato gli enormi ostacoli che un detenuto deve affrontare in questo tipo di percorsi, Anastasia ha auspicato ad un miglioramento degli accessi agli studi da parte dell'amministrazione penitenziaria e ad una riflessione generale sul mondo carcerario .
Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Luglio 2017, 21:46
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