Padrini e madrine, al battesimo «non siete ammessi». Lo ha deciso un vescovo del Casertano. Il motivo è semplice: «Non ha più senso». Secondo Giacomo Cirulli, che dirige le diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca, «nell'odierno contesto socio-ecclesiale l'ufficio dei Padrini e delle Madrine, per lo più, ha perso il suo valore originario» perchè presenti solo a quella celebrazione. Una decisione - si legge in una nota - «adottata in via sperimentale per la durata di tre anni».
La spiegazione del vescovo
Cirulli ha spiegato che si tratta di una decisione «adottata in via sperimentale per la durata di tre anni». Inoltre, ai parroci resterà la facoltà di discostarsi da questa direttiva. Il segnale però è chiaro. Il decreto verrà promulgato il prossimo 20 marzo e diventerà esecutivo dal 9 aprile, in occasione della Pasqua.
Sarà comunque possibile rilasciare attestazione di idoneità per coloro che dovranno svolgere l’ufficio di padrino o madrina in territorio extra-diocesano, ove tale ufficio non risulta sospeso e solo in presenza dei requisiti richiesti e in assenza di impedimenti.
Ultimo aggiornamento: Domenica 5 Marzo 2023, 21:30
© RIPRODUZIONE RISERVATA