Un calvario, ad ascoltare Scafuri, iniziato quando il figlio è entrato al Loreto Mare: «Erano le 21 quando siamo entrati al pronto soccorso.
Una volta accolto e sistemato su un lettino ci è stato detto che occorreva fare un Angiotac». Un esame che col passare delle ore non veniva eseguito: «Si saranno fatte le 4 quando sono andato in escandescenze, diventando anche maleducato. Intanto due medici avevano litigato sotto i nostri occhi: uno dei due doveva accompagnarci a fare l’Angiotac. Alla fine uno dei due si è deciso: siamo saliti sull’ambulanza per recarci nell’area dove doveva essere effettuato l’esame». Durato 4 ore: «Alle 8 - prosegue Raffaele Scafuri - ci hanno detto che l’esame aveva dato esiti favorevoli ma che il ragazzo sarebbe comunque stato sistemato in Rianimazione a causa delle ferite riportate. Antonio era lucido».
Ultimo aggiornamento: Domenica 20 Agosto 2017, 07:45
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