Il cellulare cade in acqua? Ecco cosa fare
Innanzitutto una precisazione. Chi ha degli smartphone di ultima generazione, come il Samsung S8 o l'iPhone 7, può stare tranquillo: sono dispositivi resistenti all'acqua che possono essere immersi a una profondità massima di un metro e mezzo e rimanerci mezz'ora. Certo, se il cellulare in questione dovesse cadere in una piscina olimpionica o in mare aperto la faccenda potrebbe complicarsi parecchio.
Per i modelli che invece non sono progettati per resistere ai tuffi, bisogna innanzitutto evitare di premere pulsanti o agitarli più del necessario. Poi spegnerli immediatamente e tamponarli con un panno cercando di asciugare più acqua possibile. A quel punto, dove possibile, bisogna aprire il telefono ed estrarre la batteria, sempre asciugando l'acqua e stando attenti a non farla andare su altre parti elettroniche con gesti bruschi. Non soffiare nè utilizzare asciugacapelli perché si rischia di provocare ulteriori danni.
Inserire il cellulare in una busta con chiusura ermetica (come quelle per conservare il cibo nel congelatore) con del riso oppure delle bustine di gel di silice (quelle che si trovano nelle scarpe o nelle borse), e lasciarlo a riposo per almeno 24 ore. Solo allora si potrà provare a riaccenderlo, tenendo presente che i danni maggiori spesso sono provocati agli altoparlanti. Se tutto rifunziona correttamente, si è stati fortunati, in caso contrario non c'è altro da fare che portare il cellulare in assistenza.
Anche in quel caso però è possibile che la garanzia sia stata annullata dalla caduta in acqua: all'interno dei dispositivi c'è infatti un indicatore di contatto con il liquido (Lci), simile a un piccolo adesivo, che diventa rosso se bagnato. A quel punto non rimane altro che dare l'addio al proprio smartphone e optare per un nuovo modello subacqueo o almeno per una custodia impermeabile.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Luglio 2017, 20:04
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