Artestetica, la Società Brasiliana di Chirurgia Plastica contro gli abusivisti della professione

Artestetica, la Società Brasiliana di Chirurgia Plastica contro gli abusivisti della professione
Quando la bellezza fa rima con il rigore, l'ordine e la professionalità. Parte dal Brasile la guerra agli “improvvisati” della chirurgia estetica e a condurla sono i veri specialisti del settore che difendono la loro professione. A dichiarare apertamente "guerra" ai non specialisti è la Società Brasiliana di Chirurgia Plastica (SBCP), praticamente la patria della chirurgia estetica. Non è stato ancora presentato un disegno di legge vero e proprio ma i dati sconfortanti a danno degli utenti che si rivolgono a chirurghi non specialisti hanno cominciato a far muovere la SBCP in senso sempre più restrittivo.
Si tratta di un vero allarme, a cui dà risalto anche il dott. Antonio Distefano di Artestetica, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica.

In che modo la SBCP contrasterà il fenomeno dilagante dei non specialisti nell'estetica?

“Da quest'anno la SBCP non accetta l'iscrizione al congresso da parte di medici non specialisti e, agli stessi, ha chiesto la presentazione dell’iscrizione alla propria società nazionale di riferimento come goodstanding per la partecipazione al congresso. Per troppi anni molti medici non specialisti, partecipando a congressi nazionali e internazionali, hanno conseguito diplomi di frequenza di corsi e congressi che hanno conferito un'equipollenza a cui non corrisponde però un'adeguata pratica clinica universitaria postlaurea che dura 5 anni e che nessun congresso o corso postlaurea può avvalorare”.

Che cosa comporta un abusivismo simile?

“Provoca che la maggior parte dei sinistri e dunque delle condanne emesse è nei confronti dei medici non specialisti. La SBCP infatti ha pubblicato un manuale sulla safety plastic surgery dove il 62 % dei contenziosi legali riguarda i medici non specialisti contro il 38 % degli specialisti. Una situazione insostenibile che la SBCP non intende più tollerare”.

Come interviene in sostanza la SBCP?

“Ha stabilito protocolli di sicurezza sempre più severi anche per quanto concerne la prevenzione delle complicanze postoperatorie che un adeguato spazio clinico chirurgico e la presenza di una adeguata equipe, dove è sempre presente un anestesista, riducono al minimo. Nel decalogo presentato dalla SBCP si stabilisce una condotta precisa, una serie di linee guida dove vengono regolamentati obblighi e comportamenti etici e deontologici dei chirurghi plastici. Tra i più citati l’iscrizione ad una società nazionale che monitori e sorvegli attivamente i suoi iscritti e di operare in strutture cliniche idonee e certificate”.

Il paziente come viene tutelato?

“La SBCP richiede di fare educazione sanitaria al pubblico in modo obiettivo e a difesa della sicurezza del paziente, condannando iniziative pubblicitarie che sminuiscano la figura dello specialista stesso. Il danno all’immagine arrecato ai chirurghi specialisti da parte di “pirati” della chirurgia plastica è incalcolabile”.

La chirurgia estetica si sta rinnovando?

“Al 53° congresso della SBCP sono state evidenziate tendenze e metodologie innovative di grande impatto emozionale. Una ventata di modernità, di avanzamento tecnico che vedrà nei prossimi anni un new trend anche in Italia. Il Paese che esporta moda, bellezza e una alimentazione fra le più sane al mondo, non potrà non tenere conto di questi new concepts.

Su cosa si punterà nel prossimo futuro?

“Il volto e il body contouring hanno fatto da padroni di casa in tutte e quattro le giornate congressuali. Il lipotransfer al viso e al corpo si sono dimostrati la metodica attualmente più eseguita e, a quanto pare, la più richiesta in Brasile. Complice anche un tempo chirurgico non impegnativo e un postoperatorio breve, senza sequele a lungo termine e dunque una ripresa del sociale nell’arco di pochissimi giorni. In particolare si è ulteriormente approfondito il tema del microtransfer come metodica alternativa ai filler con risultati non solo più duraturi ma anche più validi dal momento che le cellule adipose contengono i fattori di crescita che migliorano il trofismo e dunque la qualità della pelle”.

Dove si va ad intervenire con questa tecnica?

“Il Microtransfer va considerato come riempitivo di rughe, solchi e volumi mancanti, analogo procedimento ma più raffinato è il nuovissimo nanotransfer che vede una filtrazione o ovvero una lavorazione maggiore del tessuto adiposo prelevato con sofisticatissime microcannule e che viene utilizzato come revitalizzante e non come volumizzante. Un procedimento rapido i cui effetti sono più longevi e migliori qualitativamente delle meglio conosciute vitamine.

Come si raggiungono i migliori risultati?

“E’ stata ulteriormente ribadita la tendenza ad abbinare il lifting del viso al lipotransfer o microtransfer soprattutto là dove un buon recupero della tonicità del profilo mandibolare e del collo non conferiscono lo stesso risultato a livello delle labbra, degli zigomi o delle guance in casi di visi scarniti, dimagriti o tali per costituzione, circostanze tutte che non consentono un recupero dei volumi mancanti. Un viso ben ritonificato ma troppo magro non dà soddisfazione né al paziente né al chirurgo. Le relazioni dei più grandi esperti internazionali hanno unanimemente dimostrato che i risultati migliori derivino dall’abbinamento delle due metodiche combinate. Si comincia infatti a parlare di lipolifting del viso”.

Qual è il futuro del body contouring?

“Grande attenzione e, numeri alla mano crescenti, per il body contouring che consente di correggere le adiposità localizzate in eccesso (non il sovappeso) e allo stesso tempo migliorare le zone poco rappresentate e poco toniche o voluminosamente non armoniche come il seno o il gluteo”.

Come si armonizza davvero il corpo?

“Intervenendo anche sul dorso. Secondo i dati emersi al congresso sono aumentate le procedure per la correzione del gluteo e del seno mentre sempre maggiore è la richiesta per l’armonizzazione del dorso, all’altezza delle scapole e della regione ascellare posteriore che continua a essere una delle aree più difficili da trattare e, allo stesso tempo, causa di disarmonia con punto vita e fianchi. Il lipotransfer del corpo, perfezionato dalla scuola brasiliana, sta riconoscendo risultati talmente evidenti e armonici che è diventato il primo intervento estetico eseguito in Brasile, spodestando la mastoplastica additiva da sempre considerata la più richiesta. A tal proposito il lipotransfer è sempre più utilizzato anche per correggere imperfezioni o perdite volumetriche del seno dopo una mastoplastica additiva che non ha prodotto i risultati pianificati”.

Dove si interviene?

“Nei punti più sensibili che le donne richiedono essere ben corretti ovvero la parte superiore del seno, da sempre la meno rappresentata, che risente di gravidanze e allattamenti impegnativi come di dimagrimenti importanti. Lipotransfer dunque per evitare sostituzioni protesiche nonché ulteriori cicatrici nel caso di mastopessi che con il tempo hanno determinato una discreta perdita di volume e dunque di proiezione del seno. Un approccio dunque che riscuote sempre più consensi e che, visti i risultati a lungo termine sia dai pazienti che dai chirurghi, viene considerato come una valida alternativa all’utilizzo degli impianti protesici sia in viso, nel caso di zigomi, mento e labbra, sia nel corpo”.

Esistono complicanze?

“L'insorgenza di complicanze è rara nel caso di trapianto autologo di adipe. Il “self” infatti non scatena quelle sequele come la contrattura capsulare o il dislocamento della protesi. Evenienze che, anche se molto basse, richiedono una correzione chirurgica”.

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Maggio 2017, 11:24
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