Scuole ancora al gelo, in tutta Roma l'emergenza continua

Scuole ancora al gelo, in tutta Roma l'emergenza continua

di Lorena Loiacono
Lezioni congelate: in aula fa ancora freddo e la didattica, purtroppo, può aspettare. Di fatto la pausa natalizia non è ancora finita, per molte scuole di Roma che ancora devono fare i conti con temperature da brivido tra i banchi. «Stamattina stavamo sui 10 gradi – protestano i ragazzi rimasti fuori dal liceo Morgagni – siamo in cortile perché non si può far lezione così. La nostra protesta non è contro la dirigente o il direttore ma con l’ex provincia (Città metropolitana ndr) che non riesce a gestire un problema così evidente».

Stesso malumore in tutta Roma dal Morgagni di Monteverde al liceo Giulio Cesare dove i ragazzi, per un problema alle tubature, hanno invaso Corso Trieste per protesta. «Fa freddissimo – continuano a lamentare dal Malpighi – la situazione migliora di pochi gradi al giorno». Termometro alla mano, all’Eur i ragazzi del liceo Alberti e della succursale raccontano che la temperatura rispetto al primo giorno, quando era di 2 gradi, è salita a 5 gradi: copertone di lana in classe e scaldini tra i banchi per non parlare poi dei corsi serali dove c’è da battere i denti. Così come accade anche al Galilei: termosifoni accesi martedì e l’atmosfera che stenta a scaldarsi soprattutto nel turno pomeridiano degli adulti. I guasti sono all’ordine del giorno.

Al liceo Righi l’attività didattica è stata interrotta ieri, dalla preside, così come tutte le attività di ufficio e il ministage per i ragazzi di terza media. La bufera non si placa e così il ministero dell’istruzione ha avviato una veloce verifica interna, attivando tutte le scuole tramite una circolare inviata dall’Ufficio scolastico regionale l’ufficio scolastico regionale con cui chiede agli istituti di segnalare eventuali guasti ai riscaldamenti. Lo scopo è quello di avere una fotografia precisa di quanto sta accadendo per sollecitare Comune e Città metropolitana, visto che i guai riguardano anche le scuole di Provincia da Maccarese a Frascati, ad intervenire per evitare nuovi futuri problemi.

Intanto i consumatori portano la protesta in Procura: «Si configura l’interruzione di servizio pubblico – denuncia il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - molti genitori sono stati costretti a riportare i bimbi a casa, ricorrendo a ferie e permessi sul lavoro o pagando baby sitter. Un costo enorme per le famiglie che ora il Comune di Roma dovrà risarcire».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Gennaio 2017, 09:21
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