Aggredirono un capotreno col machete: in appello pene ridotte ai tre latinos -Foto/Video

Video
Sono state ridotte le pene ai tre giovani di origine salvadoregna, appartenenti alla gang MS13, imputati nel processo d'appello a Milano per il tentato omicidio, l'11 giugno 2015 a colpi di machete, del capotreno Carlo Di Napoli alla stazione di Villapizzone, nel capoluogo lombardo. I giudici della terza sezione penale della Corte d'Appello (presidente Fabio Tucci) hanno escluso l'aggravante dei futili motivi per José Rosa Martinez, Jackson Lopez Trivino e Andres Lopez Barraza, che sono stati condannati, rispettivamente, a 12 anni, a 14 anni e a 10 anni di reclusione.

 
 


Nel processo di primo grado, celebrato con rito abbreviato l'8 febbraio scorso davanti al gup di Milano Alfonsa Ferraro, i tre erano stati condannati rispettivamente a 14 anni, a 16 anni e a 11 anni e 4 mesi. Confermata l'assoluzione, invece, per gli altri tre giovani imputati nel processo, Alexis Ernesto Garcia Rojas, Kevin Jeovanni Vasquez Majano e Henry Alexander Cortez Gonzales. I giudici hanno disposto anche una provvisionale di 20 mila euro nei confronti della società Trenord, parte civile. 

LA RABBIA DEL CAPOTRENO «Ce lo aspettavamo, non è una botta diretta in faccia, ma un colpo che riusciamo a incassare». È il commento di Carlo Di Napoli, il capotreno che rischiò di perdere un braccio in seguito ad un'aggressione a colpi di machete nel giugno 2015, dopo la lettura della sentenza della Corte d'Appello di Milano che questo pomeriggio ha ridotto le condanne per tre giovani e ha confermato le assoluzioni, già disposte in primo grado, per altri tre imputati.

L'aggressione, avvenuta l'11 giugno 2015, sarebbe scattata a seguito di una discussione tra i sei ragazzi, tutti appartenenti alla gang latina MS13, e due controllori (oltre a Di Napoli, parte civile e difeso dal legale Luca Ponzoni, è stato coinvolto il ferroviere Riccardo Magagnin), che li avevano sorpresi a viaggiare senza biglietto sul treno. I giudici, nel rideterminare le pene per i tre giovani già condannati in primo grado con l'accusa di concorso in tentato omicidio, hanno escluso l'aggravante dei futili motivi. Nella sua requisitoria la scorsa udienza il sostituto pg Lucilla Tontodonati aveva invece sostenuto che l'attacco era nato «con un pretesto servito solo a scatenare un'aggressione in grande stile e in cui i giovani hanno sfogato i loro istinti più brutali».

Poco prima della camera di consiglio che ha preceduto la lettura del dispositivo, José Rosa Martinez e Andres Lopez Barraza, presenti in aula, si sono detti «dispiaciuti» per l'aggressione al capotreno e hanno detto di avere «compreso la sua sofferenza e quella della sua famiglia». Provvisionali di risarcimento sono state disposte dai giudici, oltre che per Trenord, anche per Di Napoli e Magagnin.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Gennaio 2017, 22:09
© RIPRODUZIONE RISERVATA