Milano, Ruby ter: Karima e altri 22 rinviati a giudizio tra cui senatrice (Fi) Rossi

Ruby ter, 22 rinvii a giudizio: tra questi Karima e senatrice Rossi

di Claudia Guasco
MILANO Tutti riniviati a giudizio, prima udienza 11 gennaio davanti alla Decima sezione penale del Tribunale di Milano. Questa la decisione del gup Laura Marchiondelli nell'udienza preliminare a carico di Karima El Mahroug e di altri 22 indagati nell'inchiesta Ruby ter. Insieme a Ruby andranno a processo anche il suo ex fidanzato Luca Risso, sedici olgettine tra cui Barbara Faggioli, Marysthel Polanco, Barbara Guerra, Alessandra Sorcinelli, Ioana Visan, Iris Berardi e Raissa Skorkina, l'ex avvocato di Ruby, Luca Giuliante, la senatrice di Forza Italia Maria Rosaria Rossi, Ettore Estorelli, ex capo scorta di Berlusconi, il presidente di Medusa film Carlo Rossella, l'ex massaggiatore del Milan Giorgio Puricelli. L'accusa, a vario titolo, e' falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziaria, reato quest'ultimo contestato anche a Silvio Berlusconi, la cui posizione e' stata stralciata e la prossima udienza (in sede preliminare) si svolgera' il 15 dicembre.
 
 



SOLDI IN CAMBIO DEL SILENZIO 
Secondo quanto emerge dall'avviso di chiusura dell'indagine firmato dai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, Silvio Berlusconi avrebbe versato alle ragazze, in cambio del loro silenzio sulle serate ad Arcore, oltre 10 milioni di euro e altre utilità come case, spese mediche e doni "di elevato valore economico". Stando all'ipotesi della Procura, l'ex premier avrebbe "corrotto" Ruby con circa sette milioni di euro, tra contanti e soldi usati dalla ragazza per aprire anche un ristorante in Messico, "Casa Sofia". Per l'accusa c'e' stato un “accordo corruttivo” che “ha comportato l’esborso di illeciti pagamenti in denaro per oltre dieci milioni di euro oltre alla corresponsione di utilita’ quali concessione a titolo gratuito di case, pagamento di utenze, spese mediche e altre, unitamente a doni di elevato valore economico quali autovetture”. L'indagine e' nata dalla trasmissione alla Procura da parte del Tribunale di Milano dei verbali dei processi Ruby e Ruby bis, il primo a carico di Silvio Berlusconi, il secondo nei confronti di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. I giudici che si sono occupati di questi procedimenti, sostiene la Procura, hanno individuato “la falsita’ delle dichiarazioni di numerosi testi escussi in merito a una presunta attivita’ prostitutiva nel corso delle feste a casa di Silvio Berlusconi”. 

SETTE MILIONI A RUBY 
Dei sette milioni di euro ricevuti da Silvio Berlusconi, Ruby avrebbe investito circa due milioni a Dubai. La giovane marocchina, e' la ricostruzione dei pm, avrebbe incassato dall’ex premier soldi in contanti, tra cui 800 mila euro tra metà 2013 e metà 2014, e l’avvocato Luca Giuliante sarebbe stato il "custode" dei versamenti. Quanto a Ruby, sentita come teste nel processo a carico di Fede, Mora e Minetti, "falsamente negava di aver mai avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi" e "falsamente negava di aver accettato la promessa di ricevere ingentissime somme di denaro per passare per pazza, ossia per mentire nel corso dei dibattimenti". La pm Tiziana Siciliano ha spiegato che “il materiale probatorio è tale da vanificare l’ipotesi difensiva”, in base alla quale l’ex premier avrebbe pagato le Olgettine ospitate nelle feste di Arcore come atto di generosità nei loro confronti. Agli atti delle indagini, riferisce il magistrato, ci sono “intercettazioni, documenti contabili, filmati coi telefonini, contratti di lavoro” che dimostrerebbero l’esistenza di un “accordo corruttivo” per spingere le ragazze a testimoniare il falso o essere reticenti nei processi Ruby e Ruby bis. “Abbiamo una promessa - spiega la pm Siciliano - poi abbiamo i successivi pagamenti, abbiamo il momento della consumazione del reato che prevedeva una cifra”. Nell'inchiesta c'e' anche un video in cui le ragazze sono al telefono mentre chiedono una ricompensa a Berlusconi in cambio del loro silenzio sulle allegre serate a villa San Martino. E non sarebbero le uniche immagini scottanti: dai pc di alcune delle giovani indagate sono spuntati dei filmati, girati in modo artigianale con i cellulari, in cui l'ex premier avrebbe rassicurato le giovani sugli "aiuti economici" che sarebbero poi arrivati.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Ottobre 2016, 15:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA