"È un pedofilo", Alfredo vittima della bufala su Fb e dei vandali nel suo bar

"Pedofilo", Alfredo vittima della bufala su Fb e dei vandali nel bar

di Enrico Chillè
Pensateci bene, la prossima volta che condividerete sui social network contenuti capaci di indignare facilmente, ma senza verificarne la veridicità. E non valgono le scuse, tanto idiote quanto chi le avanza, del tipo "non so se è vero, ma nel dubbio condivido" o "so che non è vero, ma è il concetto di fondo che conta". Basta poco, infatti, perché una vera e propria 'bufala' possa diventare un incubo per chi ne è vittima.



Alfredo Mascheroni, 24enne milanese che vive a Parma, è l'ultimo esempio, in ordine di tempo, del perché occorre prestare massima attenzione a ciò che vediamo e condividiamo sui social. Qualcuno, apparentemente senza motivo, ha iniziato a far girare un messaggio privato ad altri utenti con il link del profilo Facebook di Alfredo, invitando a segnalarlo in quanto "maniaco pedofilo che manda foto oscene a dei bambini".



Ovviamente non c'è niente di vero, ma intanto il profilo Facebook di Alfredo è stato preso di mira da vari utenti che lo hanno insultato e minacciato.





Tutto questo, da solo, già basterebbe per far capire quanto sia sbagliato condividere bufale sui social con eccessiva leggerezza. L'incubo di Alfredo, però, non si è limitato all'account social: qualcuno è andato oltre e ha vandalizzato il bar dove il ragazzo lavora, a Collecchio.



"Pedofilo di m...", "muori bastardo" e "crepa" sono stati gli insulti e le minacce scritti sulle vetrine del bar. Lo stesso Alfredo lo ha denunciato su Facebook, dove continua a ricevere richieste d'amicizia e messaggi dai toni decisamente poco amichevoli. Della vicenda ha parlato anche David Puente, uno dei massimi esperti di 'bufale' e 'debuking' in Italia.





Sarà la polizia postale, a seguito della denuncia sporta dal 24enne, a cercare di stabilire chi sia stato a diffondere per primo il messaggio, falso e diffamatorio, su Facebook. Indubbiamente, chi ha voluto colpire in quel modo Alfredo è il principale responsabile, ma non l'unico. Chi ha contribuito a diffondere una simile falsità, alimentando così il clima d'odio nei confronti di un innocente, andrebbe comunque perseguito penalmente.





Parliamoci chiaro: a chi farebbe piacere ritrovarsi nella situazione di Alfredo, che non è un pedofilo e non ha commesso alcun reato? Pensateci bene la prossima volta che cliccherete su 'condividi' di fronte a qualcosa che potrebbe farvi sentire dei paladini 2.0 ma che, senza essere suffragato dalla realtà dei fatti, potrebbe rovinare la vita agli altri.
Ultimo aggiornamento: Domenica 14 Maggio 2017, 17:52
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