Tentato stupro, i cellulari delle vittime ​nell'armadietto e in tasca al profugo

Tentato stupro, i cellulari delle vittime nell'armadietto e in tasca al profugo

di Marina Lucchin
BAGNOLI - Tranquillo, occhi bassi, capo chino, all'apparenza per nulla turbato, mani dietro la schiena bloccate dalle manette, scortato dai carabinieri. È uscito così, ieri mattina, dal centro di accoglienza di San Siro, vicino a Bagnoli di Sopra Jerry Ogboru, il nigeriano di 27 anni, senza precedenti penali, che è accusato di aggressione a scopo sessuale, tentata violenza sessuale e rapina nei confronti non solo della quarantenne che ha picchiato e cercato di stuprare venerdì sera, ma anche di un'altra donna, una 21enne che ha cercato di violentare esattamente con nello modo un mese prima. L'immigrato, che è un richiedente asilo, arrivato in Italia nel luglio scorso e a Bagnoli da pochi mesi, è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria dai militari dell'Arma che, con l'aiuto anche degli uomini della questura di Padova, sono giunti a lui attraverso due filoni investigativi diversi. All'interno dell'armadietto del nigeriano sono stati ritrovati i vestiti descritti dalle vittime e uno dei due cellulari, mentre l'altro ce l'aveva in tasca. Ogboru, come spiega il comandante Iasson, non ha opposto resistenza ma non è stato per nulla collaborativo al contrario, invece, degli altri migranti ospitati nella struttura che hanno facilitato le indagini.
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Marzo 2017, 08:49
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