Lo sfogo dell'imprenditore: "Offro lavori e stipendi veri, ma i giovani non si presentano"
Gli aspiranti dipendenti spesso non si presentano ai colloqui di lavoro accampando le scuse più originali e l'imprenditore di vicende surreali ne ha viste tante perché nella ristorazione c'è sempre bisogno di manodopera. In uno sfogo su Facebook Gaifa ha scritto: "Se sento ancora parlare di disoccupazione giovanile racconto gli ultimi colloqui che abbiamo fatto... I ventenni il problema sembra non lo sentano. Non so come fanno. Anzi, forse un’idea ce l’ho. Temo che abbiano ancora molte sicurezze economiche alle spalle. Ovvero, i genitori".
I posti di lavoro offerti spaziano dal cameriere al direttore. Al momento Gaifa spiega che cerca un vicedirettore con uno stipendio ben superiore alla media e che i colloqui sono stati fallimentari: "Tre interpellati su tre, tutti disoccupati, mi hanno detto 'Ci penso e vi faccio sapere'. Non hanno telefonato nei giorni successivi come d’accordo. Allora li abbiamo richiamati noi. 'No, grazie'".
Non si parla di stage, ma di contratti veri e propri ai quali sembrano più interessati gli stranieri degli italiani: "Sa qual è la proporzione tra italiani e non italiani? Due a uno. Per ogni curriculum che ricevo di connazionali, ne ho almeno due di altri... Abbiamo solo non italiani, ma ci sono delle mansioni per le quali è richiesta una competenza linguistica molto buona. Tutti i lavori a contatto con il pubblico, insomma. E’ lì che abbiamo richiesta, ma manca la domanda. O per lo meno quella dei ventenni. Per i più anziani è diverso, lì c’è richiesta. Magari perché hanno una famiglia da mantenere, o sono divorziati e hanno il mutuo".
"L’ultimo che ho incontrato, anche lui disoccupato, quando gli ho detto che avrebbe cominciato la settimana successiva mi ha risposto: 'eh, ma avevo prenotato una vacanza'. Con un altro, un veronese, è andata anche peggio. Ci ha chiesto dov’è il ristorante: a Borgo Trento. 'Troppo lontano, abito a Borgo Milano', ci ha detto. Neanche un chilometro di distanza, capisce? Alcuni vengono a colloquio con la fidanzata, o il fidanzato, e dobbiamo spiegare che è un colloquio individuale. E poi, c’è la ragazza della casa, sui trent’anni, alla prima esperienza lavorativa. La sera prima di cominciare ha chiamato in ristorante. 'Mi spiace, non vengo più, papà mi ha regalato una casa e per i prossimi mesi dovrò arredarla'”.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Febbraio 2017, 14:47
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