Incontra per strada l'assassino di suo
figlio: «Non può essere così libero»

Incontra per strada l'assassino del figlio: "Non può essere libero"

di Raffaella Ianuale
CAMPAGNA LUPIA - «Chiederò che venga confermata la condanna a quindici anni e che non goda di tutta la libertà di movimento che ha attualmente». A parlare è l’avvocato Elisabetta Seguso in previsione dell’udienza a Roma per affrontare, nella prima sezione penale della Cassazione, il caso dell'omicidio di Alessandro Minto, il 21enne ucciso dal padre Guerrino con un fendente al cuore il 26 luglio 2013.

A Roma sarà presente anche la madre del giovane, Ilieva Latchezara conosciuta come Lucia, che ha intrapreso una battaglia personale perché l’assassino non continui a scontare la propria pena ai domiciliari. Guerrino Minto, ora 72enne, infatti dopo aver trascorso otto mesi in carcere è stato trasferito prima in una comunità e poco dopo nella sua abitazione, quella stessa casa dove si è consumato il delitto. «A livello umano è stato un grande choc per la madre del ragazzo incontrare l’assassino per strada - prosegue l’avvocato Seguso che subentra agli avvocati Anna Maria Marin e Chiara Santi che avevano precedentemente difeso la donna - e in ogni caso non accetto la tesi dell’omicidio preterintenzionale».

L’avvocato ha già presentato un’articolata memoria e all’udienza del 31 marzo in Cassazione sarà accompagnato dalla madre del ragazzo. La donna, di origini bulgare ma da una vita in Italia, non accetta la libertà di movimento concessa all’ex marito. L’uomo infatti si trova nella sua casa colonica di Campagna Lupia assieme alla madre che ha più di 90 anni, può uscire per un paio di ore a giorni alterni, e in virtù dell’anziana può anche ricevere visite. Proprio in una di queste uscite Ilieva Latchezara, che stava andando nel cimitero del paese dove è sepolto il giovane, ha incontrato l’assassino. Della vicenda si è anche occupata la trasmissione "Chi l’ha visto" condotta da Federica Sciarelli.
 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Marzo 2016, 09:44
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