Stefano, scomparso a 29 anni: arriva la svolta.
"Lo hanno ucciso". Indagato un 17enne -Foto

"Stefano Masala è stato ucciso". La svolta: indagato un 17enne
Un 17enne di Nule è stato iscritto nel registro degli indagati per l'omicidio di Stefano Masala, il giovane di 29 anni di Nule (Sassari), scomparso dal paese il 7 maggio 2015 - il giorno prima dell'omicidio dello studente di Orune (Nuoro) Gianluca Monni - e mai più ritrovato. Lo ha confermato all'ANSA l'avvocato del minorenne, Agostinangelo Marras. Il minorenne è già indagato per il delitto dello studente insieme a un suo cugino di 24 anni.

Secondo una delle ipotesi investigative, qualcuno la sera del 7 maggio scorso avrebbe convinto Masala ad allontanarsi da Nule con la sua auto. Magari come accompagnatore di persone di cui si fidava. L'altra ipotesi è che il giovane possa essere stato fatto sparire quella sera stessa, per poi utilizzare la sua Opel grigia per andare ad Orune ad uccidere Gianluca Monni.

OGGI LA SVOLTA NELLE INDAGINI Il minorenne è già indagato per il delitto dello studente insieme a un suo cugino di Ozieri (Sassari). Per gli inquirenti la sparizione di Masala è strettamente legata all'omicidio di Monni: la Opel Corsa grigia di Masala è stata infatti avvistata dalle telecamere del paese a Orune la mattina del delitto. Quell'auto è stata poi trovata bruciata all'indomani dell'omicidio nelle campagne di Pattada (Sassari). In questi mesi tanti sono stati gli appelli dei familiari di Masala per scoprire la verità, aggrappati alla speranza che il giovane sia ancora vivo. 

Oggi, secondo quanto riportato dal quotidiano sardo, la possibile svolta: si indaga per omicidio e non più per la scomparsa. E al centro dell'inchiesta si sarebbe il minorenne di Nule. La novità potrebbe essere arrivata dai risultati delle perizie sui cellulari sequestrati ai due indagati per il delitto Monni dalle due Procure di competenza: quella del Tribunale dei minori di Sassari per il ragazzo di Nule e quella del Tribunale di Nuoro per il 24enne di Ozieri. 

LA FAMIGLIA SOTTO CHOC È sotto choc la famiglia di Stefano Masala, il giovane scomparso da Nule (Sassari) il 7 maggio 2015 e mai tornato a casa, ora che gli inquirenti sono certi che sia stato ucciso, accusando dell'omicidio lo stesso 17enne del paese già indagato per il delitto dello studente di Orune (Nuoro), Gianluca Monni, avvenuto il giorno dopo la scomparsa di Masala. La madre Carmela, che fino all'ultimo ha sperato che suo figlio fosse in vita, nell'apprendere la notizia è scoppiata in un pianto disperato.

«Fino a ieri per noi Stefano era scomparso e speravamo ancora di riabbracciarlo - racconta all'ANSA il padre Marco Masala - oggi con la notizia di un indagato per il suo omicidio la speranza si affievolisce. Dopo la tragedia di Stefano oggi combattiamo con un altro calvario: mia moglie dopo la sua scomparsa si è ammalata gravemente. Tuttavia la nostra speranza è che questa storia abbia una fine: vogliamo sapere se Stefano è vivo o se non c'è più. Oggi sembra esserci una nuova verità fino a quella che abbiamo avuto finora, ma finché non si troverà il corpo di Stefano sarà una verità a metà».

Il padre di Stefano, che in questi otto mesi dalla scomparsa del figlio non si è mai stancato di cercarlo attraverso appelli continui e insistenti, è provato dopo l'evoluzione alle indagini, ma risoluto ad aspettare gli esiti della magistratura: «Ho fiducia nella giustizia - ha aggiunto - i giudici hanno sempre fatto il possibile per le indagini. Stefano era un ragazzo docile, disponibile, non aveva mai dato problemi a nessuno. Il mio Stefano non meritava neanche uno schiaffo». Un omicidio che gli inquirenti collegano al delitto dello studente di Orune. Tutto sarebbe partito da una festa a Orune nel dicembre 2014: in quell'occasione il minorenne di Nule avrebbe fatto un complimento di troppo alla ragazza dello studente. Da lì la rissa scoppiata tra due gruppi di Orune e di Nule: tra questi ultimi c'era anche Masala che però non avrebbe partecipato allo scontro, in cui il minorenne avrebbe avuto la peggio. Un affronto che secondo gli inquirenti sarebbe stato vendicato con l'uccisione dello studente, per il cui delitto sarebbe stata usata la Opel Corsa di Stefano Masala, poi eliminato, perché testimone scomodo. (ANSA).
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Febbraio 2016, 13:20
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