Trump incastrato dall'Fbi: "Possibili legami con Putin già prima delle elezioni"

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di Valeria Arnaldi
«Stiamo indagando sui tentativi del governo russo di interferire nelle elezioni 2016 e su qualsiasi legame possibile con la campagna di Trump». 

Il direttore della Fbi James Comey, in audizione sul Russiagate presso la Commissione Intelligence della Camera, ha confermato le indagini in corso su possibili collusioni del fronte Trump con la Russia. Il dossier è stato aperto lo scorso luglio. Alcuni punti appaiono già ben chiari. Il presidente russo Vladimir Putin, dice Comey, «odiava la segretaria di Stato Hillary Clinton così tanto che il rovescio della medaglia era avere una chiara preferenza per la persona che correva contro» di lei. Non solo. Putin preferisce avere rapporti con gli «uomini d'affari» perché «è più facile trattare con loro e sono più aperti al negoziato». 

Tra gli esempi citati da Comey, anche l'ex-premier italiano Silvio Berlusconi. Per la Casa Bianca l'annuncio ufficiale delle indagini non cambia nulla: non ci sono prove. Furioso Donald Trump che su twitter ha commentato: «E che si dice dei contatti con la campagna della Clinton e i russi? È vero, inoltre, che il Dnc (comitato nazionale democratico) non lascerà che l'Fbi indaghi?».

L'inchiesta sul Russiagate prosegue e fa tremare la Casa Bianca. Si chiude invece il capitolo delle pesanti accuse mosse dal Tycoon a Barack Obama, secondo cui quest'ultimo lo avrebbe fatto intercettare presso la Trump Tower durante la campagna elettorale. «Non abbiamo informazioni a sostegno», ha detto Comey, smentendo le affermazioni del nuovo presidente Usa.
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Marzo 2017, 09:10
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