Libia, liberati gli altri due italiani in mano all'Isis:
Gino Pollicardo e Filippo Calcagno stanno bene

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Gino Pollicardo e Filippo Calcagno sono stati liberati. Il giorno dopo la morte di due dei quattro italiani nelle mani dell’Isis in Libia, uccisi con un colpo alla testa, arriva la notizia della liberazione degli altri due superstiti. La liberazione dei due ostaggi italiani in Libia è stata annunciata dal Consiglio militare di Sabrata. Il collaboratore dell'ANSA a Tunisi ha ricevuto un sms da fonti vicine allo stesso Consiglio. 

Ieri il sottosegretario con delega all'Intelligence Marco Minniti, citando informazioni degli 007 sul terreno, aveva assicurato che i due italiani «sono vivi». Tullicardo e Calcagno erano stati rapiti in Libia nel luglio del 2015 insieme a Fausto Piano e Salvatore Failla, che sarebbero rimasti uccisi mercoledì' durante un blitz delle milizie di Sabrata, a ovest di Tripoli. Tutti e quattro, dipendenti della Bonatti di Parma.

"STIAMO BENE, VOGLIAMO TORNARE A CASA" «Sono Gino Pollicardo e sono qui con il mio collega Filippo Calcagno. Siamo in un posto sicuro, in un posto di polizia qui in Libia. Stiamo bene e speriamo di tornare urgentemente in Italia perché abbiamo bisogno di ritrovare la nostra famiglia»: questo il testo del primo video diffuso dei due ostaggi italiani in Libia. Aggiunge Calcagno: ci stanno trattando bene«.  Il video, di 19 secondi, è stato pubblicato sulla pagina Facebook del Sabratha Media Center. 

SI SONO LIBERATI DA SOLI Il capo del Consiglio municipale di Sabrata, Hussein al-Zawadi, ha sostenuto che Gino Pollicardo e Filippo Calcagno sono riusciti a sfondare da soli la porta principale della casa in un cui erano tenuti prigionieri nella parte nord-ovest della città libica, liberandosi così dalla prigionia di un gruppo affiliato all'Isis. 

Al Zawadi, in una dichiarazione all'Associated Press, ha riferito che miliziani locali sono poi venuti in loro aiuto su segnalazione di vicini. L'area è stata teatro di duri scontri tra combattenti dell'Isis e forze locali di Sabrata, ha detto ancora il capo del consiglio municipale confermando che i due sono «in buone condizioni» anche se non avevano mangiato da una settimana. 

IN MANO ALLA POLIZIA LOCALE  I due ostaggi italiani liberati in Libia, a quanto si apprende da fonti di intelligence, sono nelle mani della 'polizia' locale e presto saranno trasferiti 'zona sicura' e presi in consegna da agenti italiani che li riporteranno in patria. La liberazione è uno sviluppo dei tragici fatti dell'altro ieri che hanno portato all'uccisione degli altri due sequestrati.

I FAMILIARI DI POLLICARDO: "È LIBERO" Gino Pollicardo è libero. Lo ha annunciato il figlio Gino junior dicendo: «È finita, è finita», mentre stava entrando in casa. La moglie Ema Orellana in lacrime ha detto: «L'ho sentito al telefono».

FIGLIO CALCAGNO: CI HO PARLATO, STA BENE «Ho appena sentito al telefono mio padre, è libero. Sta bene, anche se è molto provato. Mi ha detto che in questo momento lui e Gino Pollicardo sono nelle mani della polizia libica e che non vedono l'ora di rientrare in Italia». Lo ha detto all'ANSA Gianluca Calcagno, figlio di Filippo Calcagno, uno dei quattro tecnici specializzati della Bonatti rapiti nel luglio scorso in Libia.  

"SIAMO PROVATI" «Io sono Gino Pollicardo e con il mio collega Filippo Calcagno oggi 5 marzo 2016 siamo liberi e stiamo discretamente fisicamente, ma psicologicamente devastati. Abbiamo bisogno di tornare urgentemente in Italia». Questo il messaggio scritto in stampatello su un foglietto di quaderno pubblicato sul Corriere.it insieme ad una foto di Pollicardo e Calcagno, con barba e capelli, mentre parlano al telefono dopo la liberazione. 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Marzo 2016, 12:43
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