"Ho sposato me stessa": malata terminale realizza il sogno di una vita anche se non c’è lo sposo

"Ho sposato me stessa": malata terminale realizza il sogno di una vita anche se non c’è lo sposo

di Ida Artiaco
Quando due anni fa le fu diagnosticato un cancro terminale, Natalie Adams decise di stilare una particolare lista di desideri che avrebbe voluto realizzare prima di morire. Tra questi, ce ne era uno speciale: percorrere la navata della chiesa che frequentava da bambina con un bellissimo vestito bianco e sposarsi davanti a Dio, con o senza sposo. Da tempo infatti lei, che si dedicava 24 ore su 24 al suo unico figlio, era single e di certo con la malattia sarebbe stato ancora più difficile trovare un compagno. Questa mancanza, però, non l’ha fermata.

Così Natalie, inglese di 36 anni, è riuscita a far diventare realtà il suo sogno qualche mese fa. «Ho sposato me stessa, è stata una celebrazione della vita», ha raccontato la neo-sposa al quotidiano inglese That’s Life. Con il figlio Riley al suo fianco, si è presentata davanti ai suoi cari con un vestito bianco senza spalline ma ricoperto di perline preziose e ha pronunciato il fatidico sì, una promessa di vita a sé stessa e alla sua famiglia. «Ho sempre desiderato una cerimonia come questa. E allora mi sono chiesta: perché dovrei rinunciarci solo perché non ho la fortuna di avere uno sposo? Così ho deciso di dare una festa in mio onore alla presenza delle persone che più amo», ha continuato Natalie.

Con l’aiuto della sorella Angela e della sua migliore amica Rebecca, è riuscita a portare a termine la sua missione. La famiglia l’ha sorpresa decorando la chiesa con luci e pigne e regalandole una imponente torta nuziale. «Non abbiamo neanche per una volta fatto menzione del cancro, non meritava di essere parte della mia festa», ha detto ancora Natalie del male che l’ha colpita due anni fa. Era il novembre del 2014 quando cominciò ad avvertire che qualcosa in lei non andava. Ben presto cominciò a sentirsi stanca e a non avere appetito. In soli sei mesi perse quasi quaranta chili di peso. Poi la tragica diagnosi.

I medici trovarono una massa nel suo esofago, vicinissima allo stomaco. Grazie alla chemioterapia, Natalie è riuscita a sopravvivere alla malattia per quasi due anni, ma le sue condizioni non sono ottimali. «Cerco di rimanere forte per mio figlio. Per questo ho deciso di pormi degli obiettivi e di raggiungerli. Così ho pensato che, oltre a nuotare con i delfini e a guidare un elicottero, avrei anche voluto sposarmi», ha continuato la neo-sposa. Il prossimo desiderio? Vedere il piccolo Riley festeggiare il suo secondo compleanno.

«Ho già comprato il regalo per il suo 21esimo compleanno – ha concluso -. È ancora troppo piccolo per capire la mia situazione e per ricordarsi di me. Per questo sto scrivendo diari e facendo foto, così lui potrà conoscermi quando sarà grande. Ora voglio solo vivere alla giornata con l’affetto delle persone che amo».
Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Febbraio 2016, 22:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA