L’atmosfera che si respira è simile a quella del 2008 quando Milano riuscì a conquistarsi l’Expo 2015. Anche lo stesso sindaco, ex commissario dell’Esposizione, ha ritrovato l’entusiasmo di un tempo. «Ovviamente i concorrenti, da Barcellona a Vienna, sono temibili – ha aggiunto - ma siamo messi bene. Il nostro dossier è stato valutato positivamente per i tre aeroporti, per le infrastrutture, per le scuole, dal momento che abbiamo 15 mila studenti stranieri, e per i tanti vantaggi che possiamo offrire alle 800 famiglie del personale dell’Ema costrette a trasferirsi».
La partita può essere vinta grazie al gioco di squadra di Comune, Governo e Regione. Milano il 30 settembre ha già superato il primo scoglio con il giudizio favorevole della Commissione Ue: «Tra le città migliori», avevano detto i tecnici. La sede è di tutto rispetto: sul tavolo c’è il Pirellone, e il primo anno di affitto sarebbe gratis.
Sala ha poi ribadito che sarebbe un successo per l’intero paese, perché «l’Ema migliorerà la reputazione internazionale, porterà vantaggi economici, e non solo all’economia cittadina, oltre a tremila posti di lavoro diretti e indiretti nel settore medico e del farmaco».
E prosegue il tour dei politici per convincere che la “Madonnina” è la scelta migliore. Oggi Sala parte per Zagabria, per poi volare a Stoccolma.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Ottobre 2017, 23:30
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