​Nola, sgominata la gang della biglia di vetro: agiva alle prime luci del giorno

Sgominata la gang della biglia di vetro: agiva alle prime luci del giorno

di Carmen Fusco
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Nola. Sono stati incastrati grazie all'auto “di servizio” utilizzata per mettere a segno i colpi effettuati ai danni degli automobilisti dell'area nolana. Si è fermata a Napoli la corsa dei due rapinatori che per giorni hanno seminato panico e terrore nell'hinterland e che hanno portato a termine almeno una decina di raid, alcuni addirittura a mano armata.



A finire in manette sono stati Vincenzo Del Giudice e Salvatore Bitonto: entrambi vecchie conoscenze delle forze dell'ordine con una sfilza di precedenti penali, il primo è di Casalnuovo ed ha 35 anni, l'altro ha, invece 41 anni ed è residente a Pomigliano. Sono stati colti con le mani nel sacco, anzi con il piede sull'acceleratore dell'ultima macchina rubata ad un agricoltore di San Gennaro Vesuviano.



I carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Nola, diretti dal tenente Vincenzo Izzo, li hanno beccati a Napoli in via Umberto Zanotti mentre viaggiavano a bordo di due auto, quella usata per le trasferte criminali e quella sottratta al malcapitato proprietario. Ma non è stato un caso. La denuncia è scattata immediatamente ed i militari hanno subito presidiato le strade che i due malviventi avrebbero potuto percorrere. Gli uomini dell'Arma erano sulle loro tracce già da tempo e soprattutto già da tempo avevano individuato sia il mezzo di trasporto utilizzato dai rapinatori che il percorso abituale dell'auto. Bisognava solo coglierli in flagranza e ci sono riusciti.



Si è interrotta così, dopo una intensa ed accurata attività di intelligence dei carabinieri di Nola, un'attività criminale condotta sempre con le stesse modalità e negli stessi orari. I due, infatti, preferivano entrare in azione di mattina presto, tra le 6 e le 7. A quell'ora, infatti, le strade non sono molto affollate di auto ed è facile agire indisturbati per poi correre via senza l'ostacolo del traffico e soprattutto senza correre il rischio di essere raggiunti dalle forze dell'ordine. La tecnica della biglia di vetro lanciata contro la vettura predestinata per indurre il conducente a fermarsi ed a scendere lasciandola incustodita è solo uno dei trucchi usati per impadronirsi delle macchine e fuggire a grande velocità.



Alcune vittime, infatti, sono state affiancate dai due che, con la scusa di chiedere un'informazione o di segnalare la perdita di una parte dell'auto, le costringevano a rallentare e ad accostare ai lati della strada. Altre, invece, sono state addirittura minacciate con una pistola. È il caso, quest'ultimo, della rapina che ha incastrato Vincenzo Del Giudice e Salvatore Bitonto. L'agricoltore depredato non solo è stato indotto a scendere con la scusa della marmitta staccata dal motore ma è stato anche minacciato con la pistola e poi percosso. Il suo torto è stato quello di aver accennato una reazione per difendere la propria auto ed è stato malmenato. Soccorso ed accompagnato all'ospedale di Nola ha riportato contusioni ad una spalla e ad una gamba: per i medici guarirà in 10 giorni.



L'accanimento nei confronti dell'uomo non è servito però a farla passare ancora una volta liscia ai due pregiudicati. L'agricoltore, infatti, ha dato subito l'allarme e l'azione dei carabinieri è stata fulminea. I rapinatori sono stati ammanettati e trasferiti nel carcere di Poggioreale mentre l'auto è stata restituita al legittimo proprietario.



Se il colpo fosse stato portato a termine senza intoppi la macchina sarebbe sicuramente stata usata o come cavallo di ritorno e quindi a scopo estorsivo nei confronti dell'agricoltore oppure sarebbe diventata merce per il mercato clandestino di pezzi di ricambio.
Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Settembre 2014, 09:06
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