Sorprende la moglie con l'amante e lo uccide.
L'assassino: "Ho perso la mia famiglia" -Foto

Scopre la moglie con l'amante e lo uccide. "Ho perso la mia famiglia"

di Marco La Carità
«Ho perso tutto, ho perso la famiglia», sono queste le prime parole che avrebbe pronunciato l’indomani del tragico fatto di sangue Alessandro Palermiti, l’uomo rinchiuso nel carcere di Ariano accusato di aver accoltellato a morte l’albanese Halili Tahir per gelosia. Il 52enne di Montaguto avrebbe confessato tra lo sconforto di aver agito in un momento di follia, forse anche perché provocato dal rivale in amore. L’uomo ha preso coscienza solo nella mattinata di quanto è accaduto nella notte del 15 gennaio davanti a quell’agriturismo dell’area industriale di Ariano Irpino in località Camporeale. Palermiti, dopo uno sfogo che palesa un profondo dramma interiore, si è infatti chiuso in se stesso. Pare che non abbia accettato neanche il consueto confronto con l’esperto nel carcere. Intanto domani ci sarà con molta probabilità l’udienza di convalida dell’arresto da parte del gip del Tribunale di Benevento Gelsomina Palmieri. Solo in quel momento potrà intervenire l’avvocato difensore Giovanni Pratola per ricostruire la vicenda e soprattutto stabilire la linea difensiva. Il legale infatti attende che siano acquisiti tutti gli elementi poiché si tratta di un fatto grave sia dal punto di vista penale che umano. Fondamentale sarà anche l’esito dell’esame autoptico, previsto per martedì, al fine di stabilire con esattezza il numero delle coltellate inferte a Halili Tahir, il 49enne trovato sul ciglio della strada insieme alla moglie nella notte.

Non è escluso che l’avvocato Pratola possa nominare su richiesta della famiglia di Palermiti un consulente di parte per presenziare allo svolgimento dell’esame autoptico affidato al medico legale Monica Fonzo. Intanto i carabinieri di Ariano, guidati dal capitano Andrea Marchese, sotto il coordinamento del pm della Procura di Benevento, Patrizia Filomena Rosa, hanno inviato al reparto scientifico dei Ris l’arma usata per ammazzare l’albanese, il bastone ritrovato suo luogo del delitto e anche prelievi delle tracce di sangue rinvenute sugli indumenti di Palermiti per avere a disposizione elementi probatori necessari per chiudere il cerchio. Saranno utili anche i riscontri effettuati sul telefonino. Un ruolo chiave l’avrà anche la moglie. Gli inquirenti comunque già a distanza di poche ore dal fatto hanno parlato di omicidio a sfondo passionale anche per l’evidente flagranza di reato.

Una vicenda che ha creato molto scalpore nell’Arianese ed in particolar modo a Montaguto, comune al confine con la Puglia dove risiede la famiglia di Palermiti. In paese tutti parlano bene della famiglia, qualcuno crede anche che non sia stato lui ad ammazzare oppure abbia reagito alle provocazioni. Il 52enne si era recato davanti a quell’agriturismo nei pressi del Pip di Camporeale in cui lavorava saltuariamente la moglie con l’intento di capire il motivo del suo ritardo. Sospettava da tempo della presenza di qualcuno. Voleva forse dei chiarimenti. Ma una volta arrivato in quel parcheggio l’ha trovata con lui. Palermiti affronta l’albanese. Nasce prima un diverbio, poi una colluttazione. La follia prende il sopravvento: estrae un coltello dalla tasca e lo ammazza. Scappa. Viene notato dai carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile che erano intenti in un servizio di perlustrazione in quella zona del Tricolle. L’inseguimento, il sangue sui pantaloni e il pianto della moglie non danno scampo all’uomo. L’agricoltore di Montaguto viene arrestato per omicidio. Tahili invece ha pagato con la vita la colpa di essersi innamorato di una donna sposata.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Gennaio 2016, 09:46
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