Quel falso addetto e le citofonate vere


di Maria Lombardi
Non aprite la porta a nessun addetto di luce, acqua, gas

Maria Teresa Fonte Suonano al citofono. «Lettura del gas». L'amica apre la porta al tizio con la valigetta nera e gli fa strada fino al balcone dove c'è il contatore. Lui prende tempo, dice di non vederci bene, chiede di essere aiutato a controllare i numeri. «Potrei avere un po’ d’acqua?». Poi va via, bussa alle altre porte. In ogni casa del palazzo quella mattina sparisce qualcosa: chiavi, soldi, telefonini, tablet. Mentre il falso addetto guarda il contatore, il complice entra dalla porta che lui ha solo finto di chiudersi alle spalle e ruba in pochi secondi quello che trova. «Non aprite», avverte l'amica su Facebook. Chiunque si presenti per acqua, luce, gas lasciatelo fuori. Potrebbe essere un ladro.

Un'altra cosa da non fare, l’elenco va aggiornato. Dunque, ricapitolando. Non fermarsi mai se qualcuno per strada si avvicina con 50 euro dicendo che vi sono caduti. Tirare dritto davanti a chi con aria stralunata elemosina informazioni sulle strade. Ignorare chi al parcheggio del supermercato insiste per portare le buste o porge delle chiavi trovate a terra. Fuggire se qualcuno vi accusa di avergli rotto lo specchietto dell’auto facendo manovra. Il nemico è ovunque. Camminate guardandovi alle spalle, parlate solo con voi stessi, muovetevi scaltri e diffidenti, da spia. Bond è sopravvissuto a Roma, non è stato facile nemmeno per lui. Non rilassatevi nemmeno sul divano di casa, 007 non si rilassa mai. Suona il citofono? Lasciatelo suonare. Che stress questa vita da agenti segreti casarecci, senza segreti, oltretutto.



maria.lombardi@ilmessaggero.it
Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Marzo 2015, 00:42