Cinesi pazzi per i wc giapponesi, governo di Pechino furioso

Cinesi pazzi per i wc giapponesi, governo di Pechino furioso

di Giacomo Perra
È (ri)scoppiata la guerra tra Cina e Giappone. Questa volta, però, non c’è davvero nulla di cui preoccuparsi, anche perché non c’è stato certo bisogno di scomodare Mao o di allertare i servizi segreti o, peggio, gli eserciti: l’ennesimo scontro tra i due giganti asiatici, infatti, si sta combattendo in campo neutro, e cioè in bagno. Oggetto del contendere e casus belli davvero poco eroico, sono i tecnologissimi wc giapponesi, di cui gli storici “nemici” cinesi starebbero facendo incetta: in particolar modo, la “razzia” sarebbe stata compiuta durante l’ultimo Capodanno, che per gli abitanti del Paese del Dragone quest’anno è caduto il 19 febbraio.



La notizia avrebbe mandato su tutte le furie il governo di Pechino, che, per non darla vinta all’eterno rivale e per minimizzare il successo dei suoi servizi igienici, ha sollecitato l’intervento della propaganda di regime: così, in men che non si dica, il tabloid “Global Times”, testata incentrata sugli affari internazionali ed edita dal “Quotidiano del Popolo”, organo del Comitato Centrale del Partito comunista, è uscito con un fondo in cui si metteva in discussione la portata dell’informazione, giudicando “sopravvalutato” il successo dei water closet giapponesi.



Al contrario, fuori dalla grancassa mediatica di parte, la deputata dell’Assemblea nazionale del Popolo Dong Mingzhu, che è anche un’ imprenditrice nel settore degli elettrodomestici nonché una delle donne più ricche della Cina, ha tenuto a sottolineare la «differenza tra i prodotti giapponesi e quelli cinesi».



Al di là dell’incredibile modernità dei water “avversari” - dotati di un getto d’acqua regolabile, di una funzionalità che li avvicina anche ai bidet e di una sorta di riscaldamento -, sotto sotto, a indispettire Pechino è stata piuttosto la marea di yen finita nelle mani del “nemico” durante il periodo di Capodanno: si calcola, infatti, che, in totale, i 450 mila turisti cinesi giunti in Giappone - non certo solo per testare le toilettes - abbiano finanziato le casse di Tokyo per l’astronomica cifra di 930 milioni di euro.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Marzo 2015, 12:39